Veroli, i buchi delle ciambelle io non l’avrei comprato ma il museo è da intitolare subito al verolano Maiuri

di Marco Bussagli

“Non tutte le ciambelle riescono con il buco”, dice un noto proverbio; solo che – sebbene raramente – alcune di quelle che non dovrebbero averlo, finiscono poi per riuscire nella maniera giusta. È questo il caso di Palazzo Campanari che, come avevo inutilmente segnalato prima, durante e dopo la campagna elettorale di quest’ultima legislatura che volge al termine, è stato comprato dal Comune di Veroli senza un progetto preciso o, per meglio dire, senza un progetto. Tanto è vero che, in questi anni, il Palazzo è stato variamente utilizzato come sede per mostre digitali, location per matrimoni e perfino deposito per materiali. Se ne avessi avuto la responsabilità, non avrei utilizzato i 900.000 euro per acquistare l’edificio, sia pure di pregio, perché rispetto alle priorità di cui necessita il paese, mi sarebbe parso di comprare una cravatta firmata quando non si posseggono ancora le scarpe. Adesso, però, l’onda lunga di un progetto museale messo a punto durante il dicastero Franceschini e nato ben all’indomani del noto acquisto, nonostante il cambio di Governo, è arrivato a compimento. Ne siamo lieti davvero, senza infingimenti o rimpianti. Grazie alla disponibilità del Ministro Sangiuliano che ha mantenuto in essere il progetto, la fattiva collaborazione del Direttore Generale dei Musei del Ministero della Cultura Massimo Osanna e l’entusiasmo di Stefano Petrocchi Direttore Generale dei Musei Regionali del Lazio (nonché mio caro e vecchio amico fin dai tempi della Treccani), il progetto è andato in porto. Dunque, voglio fare i miei complimenti al Sindaco di Veroli perché, alla fine, le cose sono come riescono e questa ciambella è venuta bene. Palazzo Campanari diventerà un Museo Regionale. Ad inaugurarlo ci sarà la mostra Antichi popoli italici: gli Ernici, i Volsci e gli altri (fino al 15 aprile) che poi si confonderà con l’esposizione permanente. Per Veroli è un momento importante. Adesso, per completare l’opera, il sindaco deve dar seguito alla mozione congiunta che chiedeva l’intitolazione già della vecchia sede museale ad Amedeo Maiuri. Il grande archeologo verolano, ora si merita il titolo del nuovo Museo.