Acqua del rubinetto fa venire i calcoli? Ecco cosa dice la scienza

È un’abitudine talmente consolidata che molti di noi non si sono mai posti il problema di metterla in discussione. L’acqua minerale in bottiglia è, in Italia, uno dei beni di consumo più acquistati, nonostante l’acqua del rubinetto che arriva nelle nostre case sia perfettamente potabile. Le motivazioni di questo fenomeno, come spesso accade, sono da cercare in una leggenda metropolitana che tanti ritengono essere vera: i presunti effetti nocivi sulla salute del calcare contenuto nell’acqua del sistema idrico.Sul tema è intervenuto anche Dario Bressanini, chimico e divulgatore scientifico attivo sul web, che in un breve reel sui social ha smontato questa diceria: «Molte persone pensano che bere l’acqua del rubinetto faccia male perché farebbe venire i calcoli — ha affermato —, in ragione del fatto che di solito l’acqua del rubinetto è ricca di calcare. Questo è probabilmente il motivo per cui l’Italia è al primo posto in Europa e seconda al mondo per consumo di acqua minerale confezionata, con tutti gli impatti ambientali del caso». In realtà, non ci sarebbe nulla da temere, anzi: il calcare può essere anche fonte di nutrienti utili per l’organismo: «L’acqua ricca di calcare non fa venire i calcoli — puntualizza Bressanini —. È una bufala, come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, aggiungendo che non ci sono motivi di salute validi per sostituire l’acqua del rubinetto con acqua minerale confezionata a bassissimo residuo fisso, che è una delle più popolari. In realtà — prosegue — il calcare è composto principalmente da sali di calcio e di magnesio, e questi sono elementi di cui il nostro corpo ha bisogno, che possiamo assorbire anche attraverso l’acqua che beviamo». corriere.it