Veroli, una lastra d’argento del tesoro di Sant’Andrea esposta in Emilia Romagna

di Giuseppe Belli*

La figura di Maria Maddalena, nella storia della fede, ha sempre affascinato. Nel campo dell’arte la santa è stata rappresentata nei panni della peccatrice pentita che lava con le lacrime i piedi del Maestro e li asciuga con i capelli, o ancora come penitente e patrona degli eremiti e delle donne che scelgono di vivere la loro vita votata totalmente a Cristo. Maria Maddalena è anche l’affascinante figura con il vaso di unguenti profumati che porta per imbalsamare il corpo di Gesù, quando si reca al sepolcro con le altre donne mirofore, il primo giorno dopo il sabato. Sotto questi molteplici aspetti iconografici della Santa la città di Forlì dal 27 marzo al 10 luglio 2022 ha ospitato nei musei di San Domenico la mostra Maddalena. Il mistero e l’immagine. Tra i 200 capolavori d’arte esposti, che vanno dal Medioevo fino al Novecento, vi era anche la lastra argentea raffigurante l’Assunzione della Vergine e santi degli inizi del secolo XIV e appartenente al Tesoro della cattedrale di S. Andrea Apostolo in Veroli. Il polittico, formato da tre lamine d’argento sbalzate e cesellate, presenta nella parte superiore, entro un arco gotico, Cristo che incorona la Vergine, con due angeli, al di sopra delle figure, che accompagnano la scena. Nella parte inferiore, composta da altre due lastre affiancate, entro archetti trilobati, vi sono a sinistra due figure femminili e a destra due maschili. Entrambe le sante tengono nella mano destra il vaso di Maria Maddalena, nella storia della fede, ha sempre affascinato. Nel campo dell’arte la santa è stata rappresentata nei panni della peccatrice pentita che lava con le lacrime i piedi del Maestro e li asciuga con i capelli, o ancora come penitente e patrona degli eremiti e delle donne che scelgono di vivere la loro vita votata totalmente a Cristo. Maria Maddalena è anche l’affascinante figura con il vaso di unguenti profumati che porta per imbalsamare il corpo di Gesù, quando si reca al sepolcro con le altre donne mirofore, il primo giorno dopo il sabato. Sotto questi molteplici aspetti iconografici della Santa la città di Forlì dal 27 marzo al 10 luglio 2022 ha ospitato nei musei di San Domenico la mostra Maddalena. Il mistero e l’immagine. Tra i 200 capolavori d’arte esposti, che vanno dal Medioevo fino al Novecento, vi era anche la lastra argentea raffigurante l’Assunzione della Vergine e santi degli inizi del secolo XIV e appartenente al Tesoro della cattedrale di S. Andrea Apostolo in Veroli. Il polittico, formato da tre lamine d’argento sbalzate e cesellate, presenta nella parte superiore, entro un arco gotico, Cristo che incorona la Vergine, con due angeli, al di sopra delle figure, che accompagnano la scena. Nella parte inferiore, composta da altre due lastre affiancate, entro archetti trilobati, vi sono a sinistra due figure femminili e a destra due maschili. Entrambe le sante tengono nella mano destra il vaso degli unguenti. 
Dalla agiografia locale la mirofora di sinistra è identificata con Maria di Giacomo mentre l’altra con la patrona della città Veroli, S. Maria Salome, la quale nella mano sinistra tiene uno scudo con l’iscrizione che ricorda la committenza: CAP(IT)LU(M) CATH(EDRALIS) VERU(LARUM) F(IERI) F(ECIT). La prima santa, secondo recenti studi, potrebbe essere invece proprio la Maddalena. Scrive a tal proposito Lorenzo Riccardi: «In molti casi, Salome è assimilata anche a Maria Iacobi (Lc 24,10), ma – come a Veroli – esse sono talvolta distinte, tanto è vero che una tradizione agiografica locale le vuole entrambe lì morte e sepolte. Per tale motivo la figura a sinistra è stata identificata proprio con quest’ultima anche se in verità – almeno nel XVII secolo – la si riteneva santa Maria Maddalena, come apprendiamo da un dettagliato inventario. D’altronde la Maddalena era la mirofora par excellence (si pensi al racconto di Giovanni 20,1) e quindi non sorprende affatto la sua presenza, nonostante sia più facile immaginare che si volessero in origine raffigurare le sante Marie “sdoppiate” e venerate in quel di Veroli». I due santi, posti nella lastra di destra, invece, sono facilmente riconoscibili dai loro attributi: S. Giovanni con stilo e rotolo e S. Giacomo con libro e bordone da pellegrino, entrambi apostoli e figli di S. Salome.

*Docente del Liceo Scientifico “G. Sulpicio” di Veroli