Veroli, sfumature cromatismi luce e colore ecco i paesaggi di Paolo Gaetani

di Roberto Passeri*

Tante opere insieme che esaltano ancor più le creazioni di Paolo Gaetani e il loro linguaggio artistico.

E’ una ricerca personale e originale, che io valuto dal mio punto di osservazione come scomposizione e ricomposizione degli aspetti e delle forme, esistenti in natura, che Gaetani esperimenta e realizza nella fase iniziale e come primo contatto con l’ambiente. Si conosce la scomposizione e ricomposizione dei colori, già sperimentata da correnti pittoriche del passato, ma non quella delle forme, di cui abbia memoria, in cui il pittore sollecita e indirizza lo spettatore verso il secondo livello della sua opera. Forse si potrebbe pensare al movimento cubista, riguardante soprattutto la figura umana. Gaetani fa ricorso a linee, piccoli segmenti, figure e formazioni geometriche per offrire l’idea del luogo e che potrebbero essere un primo e nuovo approccio dell’occhio al contesto paesaggistico. Ma in questa esperienza c’è un secondo momento, in cui lo spettatore lavora con le sue qualità intellettive di comprensione e riorganizzazione di esperienze vissute, ricollegando le parti. Egli sviluppa contorni, rapporti, dimensioni, ricostruisce equilibri e normalità, ottenendo un quadro unico e organico del paesaggio. Questo concetto artistico-estetico mi fa pensare alla prima impressione, veloce e superficiale dei luoghi che visitiamo per la prima volta e, poi, nel tempo ricordiamo. Non essendo stati oggetto di attenta analisi e studio, essi restano nella memoria visiva, nelle immagini e rappresentazioni psichiche come momenti separati o allineati per piani senza i nostri collegamenti e correlazioni funzionali. Anche il colore, osservandolo come lo usi, compatto e omogeneo, si configurerà successivamente agli occhi di chi osserva con sfumature varie, cromatismi diversi, presenti in natura con rifrazione di luce solare e contaminazioni dei colori, che sono nel territorio interessato. Ritornando negli stessi luoghi, approfondendo le loro conoscenze, noi riusciremo ad avere una visione completa del paesaggio e dei vari siti. La divisione in settori ben delimitati della zona, a noi vicina nel ricordo o nel sogno, si ricompone nella giusta armonia. Mi piace questa idea, scomposizione pittorica e ricomposizione ideale delle parti, perché denota, a prescindere dalla tecnica condivisibile, un coinvolgimento e una immersione nel modo di vedere le cose da parte dello spettatore. Queste espressioni estetiche nuove e originali saranno spendibili con soddisfazione nel mondo artistico con una presenza rilevante e significativa del pittore.

*Già dirigente scolastico