Veroli, il paese rischia di sparire accogliamo 450 profughi dall’Ucraina e ripopoliamo la città

Offrire una speranza alle famiglie ucraine e contestualmente salvare Veroli. Da una parte tutelare centinaia di persone che rischiano ogni giorno di morire sotto i bombardamenti, di freddo o di fame e dall’altra garantire futuro a un paese in provincia di Frosinone. 
Il centro storico di Veroli negli ultimi dieci anni si è letteralmente spopolato. Meno di mille abitanti. Troppo poco per un paese che un tempo era modello in Ciociaria.
La città di Aonio Paleario ha perso appeal. I palazzi svuotati e malconci, la moltitudine di cartelli vendesi-affittasi ormai ingialliti e le continue chiusure di negozi confermano le condizioni in cui versa la cittadina ernica. Quasi nessuno sceglie di vivere a Veroli, quasi nessuno rileva attività commerciali a Veroli. Politiche abitative in due lustri del tutto inesistenti, incentivi affinché qualcuno opti per abitare a Veroli neppure parlarne. Venti anni fa il centro contava circa 2mila abitanti. Oggi non arriva a mille. Con questo trend Veroli sarà presto totalmente disabitato. Per cui bisogna ospitare a Veroli almeno 450 profughi che possano ripopolare il centro e rilanciarlo. Come nel 1915 quando la città, a seguito del terremoto, fu ripopolata da gente proveniente da Atina, Palestrina e Alfedena. Oggi la stessa Veroli potrebbe salvarsi con donne provenienti dall’Ucraina che saranno sostenute economicamente dal governo italiano e dall’Ue ma che poi inizieranno a lavorare, che si trasferiranno in un appartamento, faranno spesa. I loro figli andranno a scuola, giocheranno tra i vicoli e le piazze, agevoleranno l’apertura di nuovi esercizi pubblici, si inseriranno nel contesto cittadino fino a candidarsi ad amministrare l’ente. Un’opportunità per gli ucraini e un’opportunità per i verolani, quei pochi rimasti.

Redazione Veroli