Veroli, il paese è deserto i negozi chiusi il valore delle case dimezzato ecco di chi è la colpa

di Roberto Passeri*

Per fugare ogni dubbio chiarisco che scrivo questo articolo per mettere in risalto una triste realtà; ma non sono interessato ad alcuna candidatura per le prossime elezioni amministrative. Perché il centro storico di Veroli sta diventando un luogo spettrale, privo di cittadini residenti, diventando ormai un centro anziani all’aperto? Bisogna risalire a circa 60 anni fa, all’ultima edilizia economica e popolare. Da allora fino ad oggi sono stati costruiti alcuni palazzi privati e villette a schiera, forse per qualche centinaio di persone. Molti cittadini  e soprattutto giovani non trovando alloggi nuovi e funzionali, pian piano si sono trasferiti altrove.
Sono stati spesi soldi per un piano regolatore, che non ha portato sviluppo al centro storico, ma solo allargamento ed estensione per le frazioni, le quali, giustamente, ne avevano bisogno, trascurando però quello che è il polmone e il centro nevralgico di un comune di 20 mila abitanti.
Nei paesi limitrofi si è favorito lo sviluppo e il prolungamento dei vecchi centri storici, legando le parti del territorio e offrendo possibilità abitative, senza dover lasciare il proprio paese e allontanarsi da familiari e amici.
A Veroli, invece, il centro storico è stato lasciato isolato dal resto del territorio diventando un’isola, una minuta parte del suo grande territorio il più esteso della provincia. Oggi è un gioiello, bello e interessante, ma privo di anima, di vita, dove vengono a mancare anche le relazioni umane, i momenti di socializzazione, che riscaldano l’ambiente.
Questo degrado fa innalzare un grido di dolore da parte dei cittadini residenti che hanno visto un graduale impoverimento sociale e ambientale. Essi hanno perso l’orgoglio di un tempo in cui Veroli centro era vissuto in modo appagante, con la gioia e la soddisfazione di condurre una vita a misura d’uomo, ricca di affetti, di relazioni serene, solide e numerose. Non essendoci abitanti i negozi del centro pian piano stanno chiudendo; ne è rimasto solo qualcuno fondamentale per la sopravvivenza. Il commercio è quasi inesistente.
Perché è successo tutto questo? Le colpe sono politiche. Prima la DC e poi la sinistra hanno trascurato il centro storico, rincorrendo solo ed esclusivamente il consenso elettorale, proveniente dalle contrade per soddisfare la maggior parte degli elettori che per il 90% circa vivono al di fuori del centro città. Hanno assecondato richieste ed esigenze spesso personali e territoriali, dimenticando che il motore è la spinta direzionale di un comune è la vita e la vivacità del centro, che dà impulso e organizza tutte le attività dell’intero paese. Il comune è ormai un ente diviso in frazioni, che vivono una propria vita autonoma e un distacco dal centro urbano, diventato, quasi, una realtà lontana e diversa dalla loro, anche se essi sono tutti cittadini di Veroli.
Oggi, come risultato di politiche scellerate, mirate anche ad interessi personali e di bottega, abbiamo una metà di case nel centro storico vuote, con cartelli affittasi e vendesi, che riescono a trovare rari acquirenti. Il loro prezzo di mercato è sceso a livelli preoccupanti; il deprezzamento galoppante offre solo delusione, smarrimento e rassegnazione al venditore, che è costretto a cedere il bene per bisogni di vario tipo quasi per fare favori e regali con ingiuste perdite economiche. Accanto alle politiche elettoralistiche, purtroppo, è presente una mancanza di cultura, non carenza di titoli accademici, ma assenza di una visione complessiva e di prospettive di sviluppo di un territorio con i suoi bisogni, interessi e possibilità di una vita serena, appagante e degna di essere vissuta nel proprio ambiente.

*Già dirigente scolastico