Renzi al secondo posto con 3,2 milioni di euro di reddito, ecco la classifica

Non era un mistero, ma adesso c’è la certezza. Il deputato leghista Antonio Angelucci è il parlamentare italiano più ricco. Nel 2023 ha dichiarato, infatti, 3.334.000 euro di reddito, battendo di poco più di 117 mila euro Matteo Renzi, che comunque rimane in testa alla speciale classifica dei senatori più benestanti. Il primato viene decretato solo ora per Angelucci perché l’editore di tre quotidiani (Il Giornale, Libero e Il Tempo) è arrivato buon ultimo a presentare la sua dichiarazione dei redditi. Che è così “generosa” non certo per l’attività editoriale quanto per i profitti garantiti dal gruppo Tosinvest, uno dei dominus nel campo della sanità privata, con particolare riguardo al Lazio. Rispetto al 2022 c’è stato, comunque, un arretramento: nella precedente dichiarazione Angelucci si era attestato a 4,581 milioni. Per la prima volta manca all’appello quello che per molti anni è stato il parlamentare più ricco, Silvio Berlusconi (scomparso il 12 giugno 2023): nel 2022 aveva dichiarato 17,698 milioni. Il nome di Angelucci in questi giorni è associato anche ad una nuova possibile acquisizione nel campo dell’editoria. Si parla, dopo l’acquisto della maggioranza de Il Giornale, di una trattativa in corso con l’Eni per l’agenzia di stampa Agi. Una voce, non confermata né smentita, che ha già messo in allarme il mondo della politica. «Ci giungono voci, sempre più insistenti, di una trattativa in stato avanzato tra il re delle cliniche private del Lazio, Antonio Angelucci che è anche editore di carta stampata, immobiliarista e parlamentare della Lega e l’Eni, per la vendita di un prezioso ramo d’azienda come l’agenzia di stampa Agi» dichiara in una nota Sandro Ruotolo responsabile informazione del Pd. «L’Agi, lo si ricorda, ha una storia di più di settant’anni e venderla ad un parlamentare dello stesso partito del ministro dell’Economia (che detiene l’importante controllo dell’Eni) è un cortocircuito incredibile, degno della peggiore Ungheria di Orban. Da mesi giace in Parlamento una interrogazione del Partito Democratico, a cui mai è stata data risposta. Chiediamo al Governo di smentire ufficialmente la vendita. Non permetteremo che l’Agenzia Agi diventi di proprietà di Angelucci. C’è un enorme conflitto di interessi e un attacco all’indipendenza delle agenzie di stampa» conclude Ruotolo. corriere.it