Picchia l’arbitro durante la partita del figlio, 40 giorni di prognosi

Un altro pomeriggio di ordinaria follia, un altro arbitro, giovanissimo, aggredito, un altro genitore che ha perso la testa e lo ha picchiato violentemente, fino a costringerlo al ricorso all’ospedale, infierendo con una seggiola dopo averlo chiuso negli spogliatoi. Al termine di una partita di under 12, ragazzini il cui unico scopo, famiglie comprese, dovrebbe essere di divertirsi giocando a calcio. Il ragazzino ha riportato 40 giorni di prognosi. E’ successo nel tardo pomeriggio di domenica sera allo stadio Comunale di Arezzo, il principale impianto sportivo della provincia, dove gioca la squadra di serie C del capoluogo, trasformato per una giornata nella sede del Memorial Mirco Poggini, dirigente delle giovanili amaranto scomparso improvvisamente due anni fa, un torneo appunto riservato a calciatori poco più che bambini che era filato liscio nella serie di partite che avevano avuto per protagonisti i ragazzini dell’Arezzo, della Vis Pesaro, del Siena, della Carrarese, del Pontedera e della Nuova Alba. Dopo le eliminatorie si è arrivati alla finale fra l’Arezzo e la Vis Pesaro, arbitrata, per dare maggior prestigio e regolarità al Memorial da un direttore diciottenne appartenente alla sezione Aia di Arezzo, un’eccezione appunto perché gli incontri di questa categoria più che amatoriale vedono di solito un dirigente delle squadre armarsi di fischietto. Eppure l’arbitraggio ha fatto infuriare un genitore pesarese, anche alla luce della sconfitta del figlio e degli altri baby della Vis da parte dei coetanei dell’Arezzo. Ecco dunque la scena selvaggia avvenuta al termine, mentre in campo si stava preparando la premiazione: il padre è sceso giù, ha chiuso il giovanissimo direttore di gara nel suo stanzino e ha cominciato a infierire su di lui, con una rabbia che è andata crescendo col passare dei minuti. Sono dovuti intervenire i partecipanti e i carabinieri per interrompere il pestaggio. L’arbitro è stato poi condotto con l’ambulanza presente allo stadio al pronto soccorso dell’ospedale San Donato. Intanto, la collaborazione fornita dai dirigenti della Vis Pesaro ha consentito di individuare il genitore aggressore, che è stato identificato dai carabinieri. Per lui paiono inevitabili le conseguenze penali di una denuncia. Netta condanna dal presidente nazionale dell’Aia, Antonio Zappi: «Fatto gravissimo, auspichiamo che con il prossimo veicolo legislativo gli arbitri vengano considerati incaricati di pubblico servizio alla pari di altre categorie in modo che per i responsabili di certe condotte violente possa scattare nella flagranza l’arresto». corriere.it