Perseguita la sua ex e le brucia la macchina, braccialetto elettronico al comandante dei vigili

Erano colleghi agli inizi del 2022, entrambi nel corpo di polizia municipale di Cellole, paesino della provincia di Caserta, quando hanno intrecciato una relazione sentimentale. Lui, P. L.C. di 46 anni, comandante del nucleo dei caschi bianchi. Lei, agente con qualche anno in meno. Avevano iniziato persino a convivere. Poi il trasferimento della donna, in organico a un piccolo comune della provincia di Perugia, aveva trasformato quell’amore in un inferno. A tal punto che, qualche mese dopo, lei aveva deciso di interrompere quella relazione per trasferirsi definitivamente in Umbria. Ma nonostante i chilometri di distanza, lui aveva continuato a perseguitarla. Minacce continue, con messaggi e telefonate a qualsiasi ora del giorno e della notte. Offese dirette, post sui social e tentativi di screditarla agli occhi di amici e parenti. Addirittura si era intrufolato in casa, quando lei era al lavoro, per impossessarsi di tutte le password e delle credenzialiin modo da poterla controllare sui social. Ed ancora, il 12 marzo alle cinque del mattino, si era recato a Ripa, piccola frazione di Perugia, sotto l’abitazione della donna. E aveva dato fuoco all’auto dell’ex compagna. Le fiamme, oltre a distruggere completamente il veicolo, avevano danneggiato anche due macchine parcheggiate nelle vicinanze. Da quell’incendio, e dalla denuncia della vittima che da tempo era impaurita e soffriva di un perenne stato d’ansia, sono scattate le indagini. Che hanno portato a un provvedimento di divieto di avvicinamento, richiesto dalla Procura e accolto dal gip del Tribunale di Perugia, e alla denuncia per l’uomo con l’accusa di atti persecutori, danneggiamento e accesso abusivo ai sistemi informatici. Inoltre, è stata predisposta l’applicazione del braccialetto elettronico al comandante della polizia municipale di Cellole – per il pericolo di reiterazione del reato – e perquisiti sia l’abitazione che l’ufficio al Comune. corriere.it