Pantani, la morte del pirata 20 anni fa ancora non si conosce la verità

Sembra ieri ma sono ormai passati 20 anni dalla morte di Marco Pantani, avvenuta a Rimini il 14 febbraio 2004: il corpo di uno degli sportivi italiani più amati dei tempi moderni venne trovato in tarda serata nella stanza del Residence Le Rose di Rimini da uno dei portieri della struttura. A fine 2021 la saga Pantani si era arricchita di un nuovo capitolo, la richiesta da parte della famiglia (assistita questa volta dall’avvocato Fiorenzo Alessi) di aprire per la terza volta un’inchiesta sulle cause della morte del Pirata. Tonina Pantani vuole «dare finalmente pace al mio cuore». La nuova indagine — accolta e coordinata dalla procuratrice capo di Rimini Elisabetta Melotti e dal pm Luca Betuzzi — partiva da una segnalazione della Commissione Parlamentare Antimafia che nel 2018/2019 si occupò del caso ascoltando, tra gli altri, Fabio Miradossa, l’uomo che fornì a Pantani la dose letale. Alla richiesta dell’allora presidente del CPA di spiegare perché a sua opinione Pantani sarebbe stato ucciso e da chi, Miradossa chiese di secretare l’audizione: nei 46 minuti complessivi coperti da segreto — ma in possesso della Procura di Rimini — ci sarebbe stata la nuova pista investigativa. Un filone di indagine (indicato dalla famiglia) era la ricerca delle due escort che, la mattina in cui Marco fu ucciso, un taxista accompagnò al Residence Le Rose. Il taxista sarebbe stato rintracciato e sentito dai Carabinieri di Rimini, come pure almeno una delle due escort. Ma gli elementi forniti sarebbero stati contraddittori e inconcludenti e l’archiviazione (questa volta definitiva) sarebbe imminente. corriere.it