Ok dell’Europa ai grilli, si possono mangiare congelati essiccati in polvere o snack

In termini scientifici si chiama ortottero. Nel linguaggio comune è il grillo. Ed è il grillo domestico che da oggi si potrà trovare nei negozi per essere usato come alimento umano. I grilli nei piatti delle nostre tavole, per capirci meglio. Lo ha deciso venerdì la Commissione europea dopo aver sentito il parere dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare. I grilli potranno andare in commercio in ogni forma: congelati, essiccati, in polvere, come snack, come ingrediente di prodotti alimentari. La strategia Ue dal produttore al consumatore identifica i grilli come una fonte alternativa di proteine a basso impatto ambientale. Fino ad oggi i grilli domestici erano usati soltanto come cibo per gli animali. 

Il grillo è il terzo insetto che viene autorizzato dalla Ue per essere commercializzato per gli esseri umani. I precedenti erano la locusta migratoria e la tarma della farina. Dicono da Bruxelles: «Considerare gli insetti come una fonte alternativa di proteine non è nuovo. Poi spetta ai consumatori decidere se lo vogliono mangiare o meno». Ci sono altre nove domande presentate all’Efsa riguardo agli insetti. Ermolaos Ververis di Efsa dice: «Dall’entrata in vigore del nuovo regolamento sui novel foods, nel 2018, abbiamo ricevuto parecchie domande per nuovi prodotti alimentari, tra questi molte per le fonti proteiche alternative». Dalla Coldiretti si levano proteste: «La Ue mette i grilli nel piatto e toglie il vino dai bicchieri», riferendosi al voto sul piano anti-cancro che rischia di demonizzare l’uso del vino.

«Questa autorizzazione al commercio del grillo, il terzo insetto ammesso dalla Ue, conferma l’intenzione della Commissione di aprire a tali tipologie di alimenti, per ragioni di politiche industriale e soprattutto migratorie» spiega Francesco Bruno, ordinario di diritto alimentare all’università Campus biomedico di Roma. E aggiunge: «Sono infatti gli immigrati dai paesi asiatici i maggiori consumatori di tali cibi. Sarebbe però opportuno allo stesso modo tutelare la nostra dieta mediterranea, che sta subendo tanti attacchi che rischiano di mettere in difficoltà le nostre imprese».