Nuova superstrada in Ciociaria, ecco il collegamento diretto con il mare

Nuova superstrada in Ciociaria, ecco il collegamento diretto con il mare. “Il Basso Lazio ha bisogno di una cura shock a base di infrastrutture e per ottenerle questo territorio necessita di una rappresentanza adeguata, perché senza chi porta ai tavoli decisionali le nostre istanze, allora continueremo la discesa come purtroppo sta succedendo da venti anni a questa parte – ha affermato Giuseppe Sacco, candidato al consiglio regionale del Lazio – Quando parlo di infrastrutture, mi riferisco in particolare a tre progetti specifici, che poi sono quelli per i quali mi sto battendo già come sindaco. Una stazione Tav, per accorciare i tempi di percorrenza con Roma, l’Italia e l’Europa e rendere il nostro territorio più attrattivo, valorizzare il turismo, rivalutare il patrimonio immobiliare. Il collegamento viario tra il Cassinate e il mare, via Fondi. L’ultimo, il collegamento con l’Adriatico. Queste tre infrastrutture, alle quali si legherebbe per la Tav un polo logistico delle merci, sarebbero la cura shock per l’asfittica economia locale, troppo legata alle turbolenze del settore dell’automotive che ne beneficerebbe per primo, tra l’altro. Questi tre progetti sono in realtà un unicum, vanno realizzati insieme, perché sono la scommessa per un Basso Lazio finalmente territorio per fare impresa, per garantire servizi ai cittadini, per creare occupazione e sviluppo. Siamo cresciuti assistendo ad una precisa idea di sviluppo di questa terra: quella che ha portato all’insediamento dello stabilimento allora Fiat, ora Stellantis, alla nascita dell’indotto, al passaggio dell’autostrada del Sole e della linea ferroviaria ad alta velocità. Questa idea ad un certo punto si è fermata, e lo ha fatto quando il territorio ha cominciato a perdere la sua rappresentanza, quando ha appaltato ad altri le proprie richieste di crescita, soprattutto rispetto ad un ente fondamentale come la Regione Lazio. Ora, domenica e lunedì prossimi, si presenta una opportunità grandissima. C’è una scelta da fare: continuare ad affidarsi a chi si ricorda del Basso Lazio ogni cinque anni, solo quando c’è necessità di prendere e chi il Basso Lazio lo vive ogni giorno, ci abita, ci lavora, ha qui la sua famiglia e i suoi affetti, lo governa negli enti locali, dunque ha tutto l’interesse affinché cresca e ottenga quella considerazione che merita. Io mi candido a rappresentare questa seconda possibilità di scelta, per un Basso Lazio finalmente protagonista, capovolgendo la narrazione di chi ci vuole sempre come periferia rispetto ai centri decisionali. Vogliamo anche noi gli stessi diritti e le stesse opportunità”.

Redazione Digital