Nucleare in Italia, “Riaprire le vecchie centrali a Latina e Caserta”

Tornare al nucleare, non soltanto costruendo nuovi impianti, ma addirittura pensando di riaprire le vecchie centrali chiuse alla fine degli Anni 80 (sono quattro) per produrre energia elettrica. La proposta è stata scritta nero si bianco da un parlamentare di Forza Italia, Claudio Fazzone, che ha depositato un disegno di legge al Senato intitolato «Disposizioni per la riattivazione delle centrali nucleari esistenti sulterritorio nazionale e la costruzione di nuovi impianti di produzione di energia nucleare». Il  ddl – si legge nel testo depositato –  «ha l’intento di perseguire il miglioramento del sistema energetico italiano, che i tempi hanno reso ormai necessario e improcrastinabile, e al fine di consentire all’Italia di emanciparsi dalla dipendenza energetica dall’estero si pone l’obiettivo, unitamente all’utilizzo del fotovoltaico, dell’eolico e dell’idroelettrico, di introdurre l’uso pacifico e civile dell’e­nergia nucleare di nuova generazione, preve­dendo la riattivazione degli impianti nucleari esistenti e la costruzione e la gestione di nuove centrali nucleari e del deposito nazio­nale per la sistemazione in sicurezza e lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi». Dice al Corriere Gian Luca Artizzu, amministratore delegato di Sogin, che aveva rilasciato un’intervista il 3 gennaio scorso: «Il grado di decomissioning raggiunto, e il grado di obsolescenza delle strutture di supporto, non consente la riattivazione delle centrali. Occorre costruirle ex novo con le tecnologie odierne. Credo che la frase si possa riferire più correttamente alla riattivazione dell’intero sistema». 
Secondo Giuseppe Zollino, responsabile Energia e Ambiente di Azione ma anche docente di Tecnica ed Economia dell’Energia e di Impianti Nucleari all’Università di Padova «parlare di riavvio di centrali nucleari costruite negli Anni 60 e 70 e in smantellamento da molti anni, affidamento di funzioni di controllo e di regolazione all’Ispra, come noto sostituita da molti anni dall’Ispettorato per la Sicurezza Nucleare, che peraltro difetta delle funzioni necessarie a svolgere pienamente il ruolo di autorità di sicurezza nucleare nel nuovo scenario, indennizzi e compensazioni riconosciuti ai comuni del raggio di ben100 chilometri dalla centrale… quando l’ho letto credevo fosse la trascrizione di una discussione che una volta si sarebbe detto da bar sport. E invece – l’ho verificato- è un Ddl depositato veramente. Al quale non dare molto peso, conoscendo la posizione ufficiale di Forza Italia». corriere.it