Niente cellulari a scuola, vietati in tutte le scuole anche gli smartwatch

Da settembre, gli studenti e le studentesse del liceo artistico «Enrico Galvani» di Cordenons, in provincia di Pordenone, in Friuli-Venezia Giulia, andranno a scuola senza lo smartphone. O meglio, il telefono cellulare dovrà essere categoricamente spento per tutta la durata delle attività didattiche. Un divieto, oggetto di una circolare del ministero dell’Istruzione e Merito e rivolto agli studenti delle scuole superiori di tutt’Italia. Il «Galvani», è tra i primi istituti ad applicare – per l’anno scolastico 2025-2026 – il regolamento nazionale. Un «no» pensato prima di tutto per favorire la concentrazione dei ragazzi e delle ragazze durante le lezioni, contrastando – almeno per qualche ora – la dipendenza da dispositivi digitali. Il «no» è totale, smartphone «banditi» anche a fini didattici. Vietati pure gli smartwatch. Una misura necessaria, si legge nel provvedimento del «Galvani» che cita la circolare ministeriale, motivata dagli effetti negativi – e scientificamenti provati – «che un uso eccessivo o non corretto dello smartphone può produrre sulla salute e il benessere degli adolescenti e sulle loro prestazioni scolastiche». Lo scorso 26 giugno, l’integrazione formale delle indicazioni ministeriali con una delibera firmata dai docenti in consiglio d’istituto. «Nelle uscite didattiche, visite guidate e viaggi d’istruzione – precisa ancora il regolamento – lo smartphone sarà custodito spento dal singolo studente». Diversamente in aula, dove gli smartphone dovranno essere consegnati – sempre spenti – al docente della prima ora di lezione. La restituzione al suono finale della campanella «o in occasione di cambiamenti di aula previsti dall’orario». Pegno, una segnalazione sul registro oppure un’ammonizione dello studente, «fino a due giorni di sospensione». Sanzioni disciplinari che possono essere applicate sia dal docente di turno ma anche dal personale scolastico ATA. Misure apparentemente severe, restrittive che però puntano a garantire una migliore e prolungata soglia di attenzione degli studenti. Un rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità sulle dipendenze comportamentali degli adolescenti evidenzia infatti che «l’uso problematico dello smartphone colpisce oltre il 25% degli adolescenti con effetti negativi su sonno, concentrazione e relazioni». Nella fascia tra i 14 e i 17 anni, in particolare, «la dipendenza da social media è associata a un peggiore rendimento scolastico». Il «no» di Valditara piace e potrebbe presto estendersi in via ufficiale anche agli studenti di un altro istituto friulano, l’Isis «Lino Zanussi» di Pordenone. corriere.it