Meno male che Silvio c’è, in vetta alla classifica la canzone simbolo di Berlusconi

Non i Pinguini Tattici nucleari , né il duo Emis Killa e Lazza o Calcutta, in Italia nella top ten Viral 50 di Spotify c’è Andrea Vantini con «Meno male che Silvio c’è», l’inno azzurro datato 2008. La classifica, che tramite un algoritmo calcola le impennate negli ascolti di un singolo brano e le condivisioni, è la fotografia dell’impatto mediatico (e musicale) della scomparsa di Silvio Berlusconi. Il brano aveva accompagnato la vittoria alle Politiche del 2008 e ofra, dopo tre lustri, svetta davanti a Vetri neri di Ava, Anna e capo Plaza e a Come vuoi di TheMa. Al settimo posto Sarà per te di Francesco Nuti, scomparso anche lui come Berlusconi lunedì scorso. «Quando lo conobbi anni fa ad Arcore non sapevo esattamente se fossi nel mondo reale o no. Ebbi timore di svegliarmi. Invece era la realtà: si sedette al pianoforte con me e suonammo insieme il brano che avevo scritto per lui `Meno male che Silvio c’è´…» , ha ricordato nei giorni scorsi Vantini. Che ha ricordato anche la nascita del brano, scritto e musicato anni prima del 2008: «Non fu facile farlo pervenire al presidente, ma alla fine un giorno mi chiamò la sua segretaria e fui invitato ad Arcore…» dice all’Adnkronos Vantini. «Di Berlusconi ricordo in particolare la sua gentilezza. In fase di produzione, seppure impegnatissimo, si dimostrò disponibile, ci sentimmo per telefono – afferma Vantini – Fuori del lavoro, che affrontava sempre con serietà, emergeva il suo carattere gioviale, mi raccontò diversi aneddoti divertenti. Era davvero simpatico». corriere.it