Mani pulite, vergognosa aggressione a Craxi in Italia distrutta la classe politica

di Biagio Cacciola

‘Buttare l’acqua col bambino’. Questo vecchio proverbio può calzare per commentare a 30 anni di di distanza Mani pulite.

Dopo ci fu lo smantellamento dei partiti storici, in particolare quelli che avevano governato l’Italia, nel bene e nel male, dal dopoguerra ad oggi.

Personaggi come Violante, già magistrato, all’epoca presidente della commissione antimafia, fanno ora un parziale mea culpa. Con l’abolizione dell’immunità parlamentare e la modifica dell’art. 68 della Costituzione sull’onda di mani pulite, Violante sostiene che fu messo il potere legislativo nelle mani di quello giudiziario.

Una delegittimazione della politica che come sostenne Craxi all’epoca del suo famoso discorso del luglio 1992, in occasione della fiducia al governo Amato, diventò ben presto sgretolamento.

Tutto questo favorì i partiti giacobini, come allora si erano allora trasformati il Pds, il Msi, Lega e altre forze antisistema. Ma come tutti i giacobinismi, a partire dalla rivoluzione francese, la ghigliottina si abbatté, politicamente, anche su chi la propugnava.

Sinistra ex comunista e destra ex neofascista, videro in quel momento storico la possibilità di disputarsi il potere ma fecero male i conti con i poteri forti che gestirono Mani pulite. In quel momento storico infatti la caduta dell’Unione sovietica con il conseguente passaggio di molte nazioni ex russe nel campo occidentale, trasformò l’Italia in una nazione come tante.

Una volta che l’occidentalismo atlantico credeva di aver vinto, era superflua una classe politica mai addomesticata completamente dagli Stati Uniti. Anzi occorreva un’Italia più debole fatta di politici impauriti e di secondo livello. Ecco perché l’operazione Mani pulite vide l’ex pm Di Pietro frequentare assiduamente il consolato americano a Milano. La nuova stagione non voleva prigionieri. Tutto a un tratto i finanziamenti ai partiti, tollerati per decenni e che foraggiavano tutti i partiti, non erano più indispensabili.

L’unico errore della Prima repubblica fu di non accorgersene. Bisognava sbarazzarsi di coloro che erano ora un intralcio alla ‘normalizzazione ‘ dell’Italia. Il tutto condito di gogna che pidiessini, missini, leghisti e giacobini vari orchestravano fino alla vergognosa manifestazione contro Bettino Craxi all’hotel Raphael.

Da allora in Italia non abbiamo più classe politica, partiti, politica estera. E’ cosi che è stata buttata l’acqua col bambino.