Getta una cagnolina dalla macchina mentre guida, “È stato mio padre merita l’ergastolo”

«L’uomo che ha ucciso la mia cagnolina è mio padre e merita l’ergastolo. Nessuno si merita una morte del genere». Ad affermarlo, attraverso alcune storie sul suo profilo Instagram, è la figlia della persona che 8 giorni fa ha avvolto in uno straccio una cagnolina di 18 anni e l’ha gettata dall’auto in corsa provocandole lesioni tali da soccombere nonostante le cure delle volontarie dell’Enpa e della veterinaria Valentina Perin, che ha seguito tutta la vicenda. «Una morte orribile – spiega la dottoressa – di cui ancora non ci capacitiamo. L’uomo ha gettato la cagnolina, che è stata chiamata Piccola, a pochissima distanza dal rifugio Enpa di Ponzano. Avrebbe potuto benissimo portarla lì davanti o lasciarla ai volontari. Comprendiamo che spesso le persone non riescono più a fare fronte alle spese o all’assistenza magari continua che alcuni animali necessitano, ma farle fare questa fine è assurdo e atroce». Non c’è effettivamente spiegazione a questo gesto, e non se ne capacita nemmeno la figlia del responsabile che si trova all’estero per un Erasmus e ha appreso la notizia dalla stampa. «Non capisco come abbia potuto fare una cosa del genere dopo 18 anni passati con lei» scrive in un’altra storia. Perin racconta di una ragazza molto provata. «L’ho sentita al telefono – prosegue – e ha pianto per oltre un’ora. Non si dà pace. E poi mi ha riferito comunque di episodi di violenza sugli animali ai quali aveva assistito fin da piccola, episodi “normali” per le famiglie contadine degli anni passati ma comunque di una certa rilevanza». Addirittura la ragazza chiede che si condivida la vicenda il più possibile e che il colpevole paghi. Colpevole che comunque è già stato contattato dai carabinieri. Durissimo è anche il sindaco di Ponzano Antonello Baseggio ,che amaramente sottolinea che anche se «giustizia è stata fatta, nulla potrà coprire la sofferenza di questa povera creatura. Auguriamo a “Piccola” un sereno riposo. Spiace non si sia considerato che esistono strutture capaci di accogliere animali e che il tragico abbandono sia accaduto a poche centinaia di metri dall’Enpa, quasi in sfregio alla cagnolina e alle associazioni che lavorano in questo ambito. Aver dato risalto al caso ha mosso le persone e le coscienze e un ringraziamento va ai militari dell’Arma e agli investigatori che hanno chiuso il caso rapidamente». corriere.it