Frosinone, Pizzutelli bacchetta Ottaviani

[one_third][/one_third] “‘Cambia, Frosinone cambia’. Era questo lo slogan coniato dal sindaco Ottaviani durante la campagna elettorale – ha affermato il consigliere comunale Angelo Pizzutelli – Ma forse era il caso di aggiungere la parola… in peggio. La notizia relativamente alla perdita ulteriore di abitanti a Frosinone, al di là di alcuni aspetti socio-economici che sovrastano responsabilità comunali (la crisi industriale, la perdita di posti di lavoro, la soppressione di alcuni enti decisi dall’alto, ecc) mostra come a volte siano le stesse dinamiche demografiche a premiare o bocciare l’operato di un governo cittadino. Il calo dei residenti fa riflettere su quanto l’amministrazione in questi anni abbia o meno messo in campo le azioni necessarie per contrastare questo fenomeno che viene da lontano. Ebbene l’amministrazione Ottaviani in tre punti ha totalmente fallito: urbanistica, mobilità, servizi”.

“L’urbanistica è un settore completamente paralizzato, fermo, incapace di dare risposte ai cittadini – ha aggiunto Pizzutelli – Il settore urbanistico che il sindaco ha amministrato in maniera diretta conservandosi le deleghe è il più grande fallimento di questa amministrazione. In questi cinque anni di governo la città è rimasta ferma. Come non pensare alle aree Peep, al pasticcio dell’articolo 18, alle mancate ricuciture sia nella parte alta che bassa del capoluogo, alle tante concessioni sospese, alla mancanza di uno sviluppo di città. Un allarme lanciato anche dall’ordine degli ingegneri e degli architetti della città. Il vecchio piano regolatore va rivisto, calibrato per una popolazione non più immaginabile con 100 mila abitanti ma per una cittadina di nemmeno 50 mila residenti. Occorre ricucire i vari punti della città, non creare mostri di cemento che poi restano vuoti. Riqualificare, abbattere, demolire, ricostruire. Basta ai mega piani urbanistici realizzabili e non più calibrati per questa città. Ancora una volta la sfida dell’urbanistica è stata persa e Frosinone continua a svuotarsi a vantaggio dei centri limitrofi che invece continuano ad ingrandirsi”.

“Per quanto riguarda la mobilità, l’altro aspetto che poteva incidere per invertire la tendenza demografica era quella di creare un collegamento veloce con Roma così da portare molti ciociari che studiano o lavorano a Roma a restare a Frosinone o anche fare in modo che molti romani in fuga dal caos della Capitale potevano stabilirsi nella nostra città. Fu un cavallo di battaglia del sindaco Ottaviani di cui però si sono perse le tracce. Questa poteva rappresentare in futuro un modo per attrarre popolazione a Frosinone. Collegare la nostra città a Roma in 30 minuti avrebbe potuto attirare romani in cerca di costi più bassi a trasferirsi da noi così da sviluppare il capoluogo. Invece anche questa promessa elettorale è rimasta lettera morta”.

“Una città priva di servizi e di attrattive è difficile che possa spingere qualcuno ad acquistare una casa a prezzi più alti rispetto a comuni che confinano con il capoluogo stesso. In realtà in questi anni al di là di qualche finta inaugurazione di opere vecchie e già concepite ci chiediamo quale sia stato il progetto di questa città? Non un’opera pubblica pensata, non un’idea innovativa, è mancata proprio l’idea di come vedere la città in proiezione futura. Si sono trascorsi quattro anni ad incolpare la giunta precedente dei disastri compiuti, ma in realtà si è amministrato questa città come si amministra un semplice condominio, con l’ordinario, nemmeno quello spesso garantito visto le condizioni in cui versano molte strade urbane. Ed anche una città più bella e con servizi può attrarre residenti – ha concluso l’esponente del PD – Inevitabile il declino il cui aspetto residenziale è forse l’elemento più evidente a cui ovviamente fa seguito la chiusura di attività, la crisi economica e la sempre più pesante incapacità di ripartire”.