Enigma Caravaggio, genio tormentato a 450 anni dalla nascita ecco il convegno internazionale

di Marco Bussagli*

Sul piano delle ricorrenze e degli anniversari, sicuramente, in questi tre ultimi anni trascorsi, dal 2019 al 2021, la parte del leone l’hanno fatta tre giganti dell’arte e della creatività umana: Leonardo nel 2019, Raffaello nel 2020 e Dante Alighieri nel 2021. 

In questo primo scorcio del nuovo anno, però, si è dato seguito a un progetto scientifico nato nell’aprile di quello precedente, per celebrare la prima mostra su Michelangelo Merisi quando – il 21 di quel mese di settanta anni prima –, vennero esposti al Palazzo Reale di Milano, la quasi totalità delle opere di Caravaggio allora conosciute. Il fatto sarebbe – ancora oggi – un avvenimento; ma quel che rese l’evento di allora straordinario risiedeva nell’unicità dell’iniziativa in quanto si trattava della prima esposizione monografica dedicata al pittore milanese ancora considerato, se non con disprezzo, di sicuro senza l’attuale riconosciuta ammirazione. 

Si pensi che, già dopo la scomparsa del maestro lombardo, nel 1610, quel tipo si pittura così carica di contrasti fra ombra e luce da lui inventata e portata a compimenti sublimi, veniva indicata con il nome di un altro artista. Si diceva “maniera alla Manfredi”, quando non era certo stata concepita da quel Bartolomeo, un artista cremonese che proprio dal Caravaggio, conosciuto a Roma, l’aveva imparata. Fu Manfredi, caravaggista della prima ora, a diffonderla e ad usurpare, senza volerlo, il nome di Michelangelo Merisi che quasi scivolò nell’oblio. 

Ci vollero il coraggio, la fermezza e la competenza di Roberto Longhi per cavare dall’ombra la figura di Caravaggio a cui, con quella mostra, restituiva il ruolo di caposcuola che gli spettava e di assoluto genio della pittura. La mostra fu anche una palestra innovativa nel metodo dell’indagine scientifica perché, per la prima volta, grazie a Longhi, le opere furono sottoposte all’indagine a raggi X, rivelando le versioni precedenti che l’artista lombardo aveva di volta in volta sovrapposto sulla stessa tela, fino ad arrivare alla redazione definitiva. 

Non solo, ma la mostra, ormai aperta e già di enorme successo, fu teatro di una scoperta straordinaria perché Longhi espose per la prima volta la Giuditta e Oloferne che oggi è conservata a Palazzo Barberini. Solo che, a quell’epoca il quadro era ignoto a tutti, studiosi compresi, perché di proprietà di una famiglia romana. A scoprirlo fu il grande restauratore Pico Cellini (conosciuto di persona da chi scrive) che lo segnalò a Longhi, il quale lo riconobbe (ne parla Baglioni, rivale e biografo velenoso di Caravaggio), lo fece ripulire da Cellini e lo espose in quella straordinaria mostra.  

Adesso, per ricordare quell’evento speciale, vero e proprio giro di boa degli studi su Caravaggio, si sta tenendo in questi giorni un Convegno on line, intitolato Enigma Caravaggio. L’idea è stata di Sergio Rossi, raffinato studioso del Merisi, già docente di Storia dell’Arte Moderna alla “Sapienza” Università di Roma, e l’organizzazione, il supporto e la condirezione scientifica di Rodolfo Papa dell’Accademia Urbaniana delle Arti. 

Al Convegno hanno aderito 40 studiosi da tutto il mondo, considerati fra gli specialisti più importanti dell’opera di Merisi, a cominciare da Claudio Strinati, Rossella Vodret, Bert Treffers, Barbara Jatta, Sybille Ebert Schifferer, Silvia Danesi Squarzina, Laura Testa, Antonio Vannugli, Pietro Di Loreto, Stefania Macioce, Alessandro Zuccari, Andrea Lonardo, Herwart Röttgen, tanto per fare qualche nome oltre a Rossi, Papa e chi scrive. 

Gli argomenti affrontati sono stati molteplici e hanno confrontato le varie posizioni scientifiche, sulla base delle ricerche più recenti dei vari studiosi, i quali si sono succeduti nel corso di cinque incontri (dal 12 gennaio al 28 dello stesso mese), ascoltati da una media di 500 collegamenti per giornata. I collegamenti e le registrazioni di tutti gli interventi stanno su: caravaggio.info. 

Se poi volete un assaggio, qui di seguito, potete sentire l’intervista cortesemente concessa da Radio Vaticana, cliccando https://www.vaticannews.va/it/podcast/rvi-programmi/la-finestra-del-papa/2022/01/la-finestra-del-papa-seconda-parte-25-01-2022.html

*Consigliere comunale di Veroli e professore Accademia di Belle Arti di Roma