Egato Frosinone, “L’assessore D’Amato vuole tagliare gli stipendi avrebbe potuto farlo prima”

di Giorgio Mauti*

Uno degli argomenti più dibattuti sulla stampa locale in questi giorni è l’elezione del presidente e dei consiglieri dell”Egato della provincia di Frosinone. Cosa sono gli Egato? Sono Enti di governo d’ambito territoriale ottimale per la gestione integrata dei rifiuti urbani, disciplinati con Legge della Regione Lazio n°14 del 26 luglio 2022. Oggetto di discussione e polemica è stata innanzi tutto l’opportunità da parte del Governo regionale di convocare l’assemblea dei Sindaci della Provincia di Frosinone per l’elezione del presidente e dei consiglieri a poco più di 2 mesi dal rinnovo del governo regionale stesso ed in secondo luogo soprattutto l’entità delle indennità spettanti ai consiglieri e al presidente del nuovo Ente. La su menzionata Legge regionale prevede infatti all’art.3 c.5 quanto segue: “Il presidente e i componenti del consiglio direttivo restano in carica per un quinquennio, sono rinnovabili per una sola volta e il loro compenso è pari, rispettivamente, all’80 e al 40 per cento dell’indennità del presidente della regione”. Una bella cifra se si pensa che l’indennità del presidente della Regione Lazio ammonta a euro 10.341,20. Ora, sul primo punto opportunamente è giunto l’annuncio del presidente vicario della Regione, Daniele Leodori, del rinvio a dopo le elezioni regionali di febbraio delle convocazioni dei sindaci delle altre province del Lazio per le elezioni dei presidenti e dei consiglieri degli Egato. Per Frosinone comunque ormai è cosa fatta. Per quanto concerne il punto riguardante le indennità è recentemente intervenuto l’attuale assessore alla Sanità Alessio D’Amato che così si è espresso sul caso delle elezioni dei vertici degli Egato:”Sono i aindaci ad eleggerli, ma lo stipendio è troppo alto. Tagliarli sarà il mio primo atto da presidente”. Non va dimenticato infatti che D’Amato è ora candidato del PD alle prossime elezioni regionali. Forse poteva intervenire nel momento in cui veniva redatta la Legge n° 14 del 26 luglio di quest’anno. Se non ci saranno cambiamenti avremmo per i 5 Egato del Lazio (con Roma che avrà 2 sub ambiti) un costo di circa 144.000 Euro al mese,1.728.000 Euro all’anno. Forse il tutto poteva essere gestito dalle Province rinunciando all’ennesimo “carrozzone” e risparmiando notevoli risorse. Va infine tenuto presente che l’art.11 della legge regionale prevede che dalla sua attuazione non derivano oneri a carico del bilancio regionale. Quindi saranno i Comuni a provvedere. Come? Probabilmente con aumenti della TARI a carico dei cittadini. Diceva l’indimenticato Totò: “E io pago!”.

*Già docente Scuola media “G. Mazzini” di Veroli