Come il cellulare ha cambiato il modo di camminare, fa male alla salute

Basta un giro per strada per farsi un’idea di come sia ormai cambiato il nostro modo di camminare. Siamo sempre di più un popolo di ingobbiti e lenti, con gli occhi rivolti verso il basso a leggere o scrivere sul cellulare. Uno studio condotto nel 2020 su un gruppo di studenti universitari ha rilevato che un quarto delle persone che attraversavano gli incroci è incollato al cellulare. Secondo gli esperti le persone non sono del tutto consapevoli di quanto in realtà siano distratte quando camminano. Con il rischio concreto, e sempre più frequente, di andare incontro a infortuni. Secondo i ricercatori che stanno analizzando il fenomeno i dispositivi elettronici possono causare quella che definiscono «cecità cognitiva». Emblematico un esperimento di ormai 13 anni fa in cui si era visto come i partecipanti che camminavano e contemporaneamente telefonavano avevano la metà delle probabilità di vedere un clown su un motorino rispetto a chi semplicemente camminava. La distrazione può rivelarsi estremamente pericolosa. Ma i cellulari interferiscono anche con l’umore, la postura e il modo in cui si compie un percorso per raggiungere un traguardo. Le riprese video dei pedoni hanno dimostrato che le persone che camminano con il cellulare in mano sono più lente (di circa il 10%) di quelle che si muovono senza distrazioni. «L’andatura cambia, si diventa più lenti. Le persone fanno passi più brevi e trascorrono più tempo con i piedi a terra» sintetizza al New York Times Patrick Crowley, project manager all’Università Tecnica della Danimarca che ha studiato proprio la biomeccanica della camminata con il cellulare in mano. Un altro studio pubblicato su Plos One conferma le osservazioni. Nel lavoro i ricercatori hanno analizzato i comportamenti di chi utilizza lo smartphone mentre cammina per strada, concludendo che non soltanto si cammina con la schiena piegata in avanti e la cassa toracica più chiusa, ma cambia anche l’approccio agli ostacoli fissi. «Il procedere è lento, i tratti più pronunciati e la prudenza maggiore rispetto allo stesso percorso affrontato da una persona che non sta utilizzando il telefonino», sintetizza Matthew Timmis, alla guida del gruppo di esperti del’Anglia Ruskin University che ha curato la ricerca. È emerso che più si è «coinvolti» dal cellulare più la velocità tende a diminuire. Inoltre non si dedica abbastanza tempo a guardare la strada: solo il 12% dell’attenzione è rivolta al percorso, tutto il resto della concentrazione è dedicata a scrivere o leggere messaggi. E come se non bastasse si diventa anche più goffi, mostrando eccessiva attenzione a superare un ostacolo come un gradino: la persona che sta scrivendo un messaggio alza il piede «guida» (quello che avanza) molto più del dovuto per fare un gradino di pochi centimetri. «Questo perché — dicono gli studiosi — in assenza di un controllo visivo diretto (perché gli occhi sono impegnati sullo schermo) – la camminata a velocità ridotta concede più tempo al cervello per identificare eventuali pericoli e pianificare una risposta adeguata».
Tutti questi comportamenti possono rendere più difficoltosa la circolazione sui marciapiedi, oltre che ridurre l’equilibrio e aumentare il rischio di inciampare o cadere, come suggerisce una ricerca. Non è insolito osservare scontri tra pedoni, o peggio contro pali (con conseguente ricorso a cure mediche), tanto che di recente è entrato nel vocabolario Treccani la parola «smombie» crasi delle parole smartphone e zombie per indicare una persona che cammina per strada senza alzare lo sguardo dallo smartphone, rischiando di inciampare, scontrarsi con altre persone o attraversare la strada in modo pericoloso.
Wayne Giang, professore di ingegneria all’Università della Florida ha esaminato gli infortuni dovuti all’uso distratto dello smartphone mentre si cammina. Utilizzando i dati del governo degli Stati Uniti relativi agli accessi al pronto soccorso tra il 2011 e il 2019 ha riscontrato che si sono verificati quasi 30 mila infortuni durante la camminata con il telefonino. Molti di questi incidenti sono avvenuti sulle strade o sui marciapiedi, quasi un quarto però è capitato a casa o in ambienti di lavoro. Inciampare in qualcosa o cadere dalle scale è un rischio reale. La percentuale più alta di infortuni ha toccato i più giovani, di età compresa tra gli 11 anni e i 20 anni, seguiti da adulti di 20, 30 e 40 anni. Per contrastare il fenomeno le amministrazioni comunali in tutto il mondo stanno cercando strategie per contenere scontri e investimenti. A Padova ad esempio sono stati installati due semafori che, oltre ai classici omini stilizzati rossi e verdi, proiettano a terra , davanti alle strisce pedonali, una striscia di luce rossa, che scompare appena scatta il verde. In questo modo la luce rossa entra nel campo visivo del pedone distratto, chino sullo schermo, segnalando il pericolo. A Washington è stata predisposta una corsia sul marciapiede dedicata a chi cammina con lo smartphone separata da chi è senza per ovviare allo scontro tra pedoni. A Stoccolma ci sono cartelli stradali a triangolo con l’immagine stilizzata di smombie per segnalare la presenza di pedoni distratti. Guardare uno smartphone mentre si cammina, invece di stare in piedi con la schiena dritta, può aumentare la quantità di carico o di forza esercitata sui muscoli del collo e sulla parte superiore della schiena, contribuendo a far sviluppare i sintomi del «text neck», cioé tutti quei disturbi alla zona cervicale causati dall’uso prolungato di smartphone e tablet come fatica, spasmi muscolari, cefalea. «Il busto ne risente perché ci si curva in avanti, si acquisisce l’abitudine a guardare per terra quando si cammina e si antepongono le spalle. In questo modo la muscolatura cervicale si contrae, ma non solo. I tendini delle spalle hanno meno spazio a disposizione per scorrere. L’atteggiamento cifotico diventa costante, quasi senza rendersene conto» spiega la dottoressa Lara Castagnetti, osteopata e specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa dell’ospedale Humanitas di Milano. «Al di là della camminata – aggiunge l’esperta – anche le mani sono sottoposte a diverse sollecitazioni, in particolare il pollice. L’infiammazione dei tendini del primo dito è diventata più comune con l’uso massiccio di questi dispositivi. Possiamo dire di trovarci di fronte a una vera e propria “patologia da tecnologia”». Maneggiare il cellulare quando si cammina può causare stress. Almeno così si intuisce dai primi studi condotti e raccontati dal New York Times. Quando gli scienziati vogliono studiare lo stress, spesso chiedono alle persone di svolgere diversi compiti contemporaneamente perché il multitasking è un modo riconosciuto per causare stress. Un esperimento ha scoperto che camminare mentre si usa il telefono provoca stress, anche se non se siamo consapevoli. Si è scoperto che più le persone usavano il telefono mentre camminavano sul tapis roulant, più i livelli di cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress, tendeva ad aumentare. Uno studio del 2023 ha esaminato gli effetti psicologici del camminare in un parco all’aperto mentre si guarda o meno il telefono. «In genere, quando le persone vanno a fare una passeggiata, si sentono meglio. E questo succede quando camminano senza telefono« ha spiegato Elizabeth Broadbent, una delle autrici del lavoro e professoressa di psicologia della salute all’Università di Auckland in Nuova Zelanda. «Chi ha camminato con il telefono, dopo la passeggiata si sentiva meno felice e meno rilassato». Gli autori ipotizzano che i motivi di questi effetti siano da cercare nella scarsa connessione con l’ambiente circostante: è infatti ampiamente appurato che camminare negli spazi naturali fa bene alla salute mentale, ma se l’attenzione è rivolta al telefono invece che all’ambiente è facile che i benefici non siano gli stessi». Come evirare allora incidenti? la risposta è chiaramente scontata: evitare di usare lo smartphone mentre si cammina, fermandosi un attimo, fuori dalla marcia degli altri pedoni, quando si vuole leggere o scrivere un messaggio . Gli esperti suggeriscono di evitare nella maniera più assoluta di controllare lo smartphone mentre si fanno le scale, quando si deve attraversare una strada o se si devono percorrere strade o sentieri sconnessi. Anche se si crede di mantenere alta l’attenzione il telefono in realtà distrae e il pericolo è davvero dietro l’angolo. corriere.it