C’è Angela? Contro la violenza le donne possono chiedere aiuto ai commercianti

Giovedi 16 ottobre presso la Sala Latini della Regione Lazio è stato presentato il progetto, in realtà già avviato “Ask for Angela” per la sensibilizzazione e contrasto alla violenza di genere. Ma non solo per questo. L’iniziativa è stata realizzata dal IX Municipio insieme alla Polizia di Stato e la Confcommercio Roma e oggi approda in Regione per essere divulgata in tutto il Lazio.
“È un progetto di facile attuazione – commenta il Vicepresidente della XI commissione Daniele Maura – che ci ha colpiti per la sua semplicità e per la sua fattività. Consiste in una formazione per le attività commerciali per prevenire episodi di violenza, molestie e abusi. A capo dei corsi gli operatori, formati dalla Polizia di Stato, che illustreranno le norme di comportamento in caso di attivazione della parola d’ordine “C’è Angela?”. Obiettivo ultimo interrompere situazioni di possibile pericolo o disagio dovuti alla violenza di genere ma anche a situazioni di pericolo imminente”. Presenti la dottoressa Strappini di Confcommercio Roma che ha illustrato il funzionamento dell’iniziativa, “ la persona che si trova nella situazione di difficoltà, non solo donna, chiunque stia vivendo il momento di paura, entra all’interno dell’attività commerciale e usa la frase che riconduce alla richiesta di aiuto  “Scusi c’è Angela”. L’esercente, preventivamente istruito, attiva una serie di procedure che consentono alla persona di potersi sentire già più al sicuro. Perché una parola d’ordine? Perche nelle situazioni di pericolo la vittima, la donna, l’anziano, il giovane adolescente, fatica a chiedere aiuto, ad urlare, ad avvisare che qualcosa sta andabdo male, che ha paura. Un esempio pratico:  a cena in un ristorante una coppia litiga, il marito/compagno violento minaccia la moglie/compagna con frasi tipo “ora ce la vediamo a casa”. La donna ha chiaramente paura perché sa già a cosa andrà incontro. Se nell’esercizio  commerciale è presente il logo dell’iniziativa la donna sa che potrà chiedere aiuto all’esercente e questo aiuto si potrà tradurre anche semplicemente nel contattare un familiare di lei per farla venire a prendere e riaccompagnarla in un posto più sicuro per lei. “Abbiamo chiarito in commissione – rimarca Maura – che gli esercenti non saranno gli sceriffi di quartiere, mettendo a repentaglio anche la loro sicurezza ed incolumità, ma sapranno attivare, secondo quanto appreso dai corsi di formazione della polizia di stato, le pratiche idonee per far si che si attivi un soccorso immediato”. Il commissario della Polizia di Stato dr. Petrucci infatti ha sottolineato che il progetto vuole innanzitutto strappare quel velo di indifferenza che spesso, come apprendiamo dalle cronache, caratterizza queste situazioni. In effetti dice Maura “Tutti vedono, sentono, ma nessuno poi fa nulla, o è raro che accada”. Gli esercenti verranno istruiti secondo protocolli semlici ma univoci che potranno poi arrivare anche alla chiamata al  112 quando la situazione risulterà fuori controllo.
Come ricorda il dr. Petrucci, questo progetto potrebbe risultare utile anche in casi peggiori, perché se il dramma si consuma ad esempio, e la persona ha chiesto aiuto tramite “ask for angela”, le forze dell’ordine potranno reperire informazioni utili per le indagini.  L’orario della richiesta d’aiuto, l’identificazione delle persone che erano insieme alla vittima ed altri elementi importanti per risolvere casi complessi. Mi ha fatto piacere incontrare ed ascoltare la dottoressa Silvia Fiorucci, presidente della commissione pari opportunita del X municipio, “è una grande responsabilità essere voluti intervenire su una realtà a volte molto difficile come quella di Ostia”. Cosi, termina Maura “ho deciso di appoggiare l’iniziativa e di attivarmi affinché possa essere portata anche nel nostro territorio. Sarò al lavoro già da domani per incontrare, per illustrare il tutto agli attori interessati e per lanciare il progetto anche nella mia provincia, sui nostri 91”.

Redazione Digital