Benzina supera i 2 euro, prezzo alle stelle famiglie in ginocchio

I rincari alla pompa – segnala Staffetta quotidiana – hanno portato il prezzo della benzina self service ai massimi da sei mesi a 1,912 euro al litro con punte fino a 2,2 euro al litro per il servito in autostrada. Eppure siamo ancora lontani dall’aumento per intervenire con un taglio alle accise
sui carburanti, ha confermato anche il 10 aprile il ministro delle Imprese Adolfo Urso, che ha annunciato un decreto per intervenire strutturalmente sulla rete di distribuzione razionalizzandone la diffusione.
Opposizione e consumatori sono in pressing: la richiesta è quella di attuare la norma sulle accise mobili (cioè la riduzione delle imposte se il prezzo di benzina e gasolio dovesse superare il prezzo medio relativo al bimestre precedente, in relazione al valore di riferimento indicato nel Def), ideata da Pierluigi Bersani nel 2007 e introdotta nel 2008. Una misura che secondo i gestori della Faib consentirebbe tra gasolio e benzina – calcola il presidente Giuseppe Sperduto – un risparmio per chi guida di 186 milioni al mese. Ma a che cosa si devono i rincari alla pompa? «I mercati petroliferi internazionali – spiega Gianni Murano, presidente di Unem – stanno attraversando una fase di marcata volatilità. Ciò è dovuto sia a un quadro geopolitico che rimane estremamente incerto, sia a fondamentali che vedono una domanda in continua crescita, anche oltre le attese (la stima per il 2024 è di superare i 103 milioni barili al giorno), e un’offerta molto stretta per effetto dei tagli Opec+ prorogati fino a giugno. A ciò si aggiunge l’emergere di un corto per i prodotti raffinati, in particolare la benzina, anche per l’imminente avvio della cosiddetta driving season americana. Diverso il discorso per il gasolio che sconta minori tensioni in quanto prodotto la cui domanda in questo periodo è normalmente meno sostenuta.
Tutti fattori che hanno spinto il Brent nuovamente oltre i 90 dollari/barile, ben 14 dollari in più rispetto all’inizio dell’anno, di cui più della metà nel solo ultimo mese. Lo stesso si può dire per la benzina che è tornata vicino ai valori del 2022, con un aumento dall’inizio dell’anno di quasi 13 centesimi euro/litro, anche in questo caso la metà ripresi nell’ultimo mese. Più contenuti gli aumenti del prezzo industriale che è stato di 10 centesimi». Che cosa ci possiamo aspettare per le prossime settimane? «Qualche segnale di rallentamento, che non può certo essere inteso come un’inversione di tendenza, si è avuto nelle prime due sedute della settimana e i primi ribassi si sono cominciati a vedere anche alla pompa. Ma sembrano più un effetto di “rimbalzo” che non segnali di una tendenza reale al ribasso».

Redazione Digital