Appartengono alla giovane Saman i resti ritrovati, sul corpo segni di strangolamento

Appartiene a Saman Abbas, il cadavere ritrovato il 18 novembre 2022 a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Si tratta dei resti mortali della ragazza di origini pachistane uccisa, secondo la Procura, da alcuni suoi familiari che si opponevano alla relazione della ragazza con un altro coetaneo e alle sue abitudini di vestire all’occidentale. Accertata con sicurezza l’identità del corpo fatto ritrovare da un parente della giovane sepolto in un casolare abbandonato, a poche centinaia di metri dall’abitazione della famiglia. «È stata identificata da un’anomalia dentaria, grazie a foto e video», riferisce l’avvocato Barbara Iannucelli, che assiste l’associazione «Penelope» ed è parte civile nel processo che a febbraio inizierà a carico di cinque familiari della giovane pachistana, uccisa la notte del 30 aprile 2021. «L’osso ioide è fratturato nella parte sinistra e sono necessari accertamenti istologici per stabilire se pre o post portem», continua l’avvocato. La frattura dell’osso, nella parte anteriore del collo, avvalorerebbe l’ipotesi di strangolamento. Shabbar potrebbe non tornare mai più in Italia, non prendendo così parte al processo che inizierà a suo carico, nel prossimo febbraio. E proprio l’uomo il 10 gennaio comparirà dinanzi alla corte ad Islamabad, luogo in cui si trova in carcere, per quella che sarà la quinta udienza: nelle precedenti quattro vi sono stati altrettanti rinvii, ultima quella del 15 dicembre in cui il suo difensore legale non si è presentato in aula. Per il padre di Saman, quella del 10 gennaio, sarà di fatto l’ultima chiamata per tornare in Italia. L’ordinamento giuridico pachistano prevede che i termini per l’estradizione scadano due mesi dopo l’arresto. Shabbar e la moglie, assieme a due cugini Ikram Ijaiz e Nomanhulaq Nomanhulaq, e allo zio Danish Hasnain sono accusati di averla sequestrato ed ucciso Saman che prima si sarebbe ribellata a un matrimonio forzato, e che poi sarebbe stata giustiziata dai familiari. L’ipotesi più realistica è che Saman sia stata strangolata, ma serviranno altri accertamenti per confermare la dinamica del delitto. «Tutti danno per provata la responsabilità del padre di Saman sulla base delle intercettazioni, ma queste da sole non bastano. Devono – conclude l’avvocato Iannuccelli – esserci riscontri oggettivi». corriere.it