Virus Cina, due ricoveri nel Lazio

Il terrore per la diffusione del Coronavirus dalla Cina è arrivato a Roma. E in due distinte situazioni. Giovedì mattina, una nave della Costa Crociere è stata fermata nel porto di Civitavecchia (dopo aver fatto tappa a Marsiglia, Barcellona e Palma di Maiorca) per due casi sospetti di Coronavirus a bordo. Le due persone che hanno manifestato sintomi sono state messe in isolamento nell’ospedale di bordo, la loro cabina sigillata, e sono state già raggiunte dai medici dello Spallanzani per essere sottoposte ai test specifici: si tratta di marito e moglie, cinesi di Hong Kong, saliti sulla «Costa Smeralda» a Savona alcuni giorni fa e arrivati in Italia a Malpensa il 25 gennaio. Presentano febbre e problemi respiratori. Tutti gli altri passeggeri della nave, circa 6 mila, non possono scendere. I risultati delle analisi dovrebbero arrivare nel pomeriggio.

L’altro allarme da Coronavirus è scattato nella Capitale nella tarda serata di mercoledì: erano più o meno le 22 quando una coppia di turisti cinesi, provenienti da una delle zone attenzionate e già nella Capitale da qualche giorno, si è sentita male. La direzione dell’Hotel Palatino di via Cavour, dove i due soggiornavano, ha immediatamente allertato il 118, che ha inviato un’ambulanza e un’auto medica.

Gli operatori sanitari hanno prestato soccorso ai due cinesi, un uomo e una donna di mezz’età, con le tute e le mascherine, proprio come previsto dai protocolli per il Coronavirus. Inoltre dopo una prima visita, i turisti sono stati trasportati in emergenza all’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. Verranno sottoposti a tutti i test e le analisi per capire se si tratti di casi di Coronavirus oppure di una semplice influenza, che però presenta gli stessi sintomi: febbre alta, tosse e malessere generale. Nell’attesa la paura che si tratti proprio del virus partito da Wuhan e che conta già 170 vittime e 1700 contagi, è palese. Una volante della polizia, arrivata sul posto per svolgere i primi accertamenti, ha stilato un rapporto che ha poi inviato al ministero della Salute.

Resta da capire, se gli esami dello Spallanzani dovessero confermare che si tratta di Coronavirus, quali saranno le ulteriori procedure che scatteranno in seguito. Bisognerà infatti ricostruire tutti i movimenti della coppia in questi giorni in giro nella Capitale, ma sarà praticamente impossibile rintracciare tutte le persone con cui sono venute in contatto, anche al di fuori dell’albergo in cui soggiornavano. Che potrebbe anche essere messo in quarantena, come accadrà per i 60 italiani che verranno rimpatriati. corriere.it