Violenza sulle donne, Frosinone si mobilita

Mandarelli

Violenza sulle donne, Frosinone si mobilita. Il prossimo 13 novembre alle 17.30, presso la villa comunale, si terrà un importante convegno dal titolo ‘Violenza di genere, dalle parole ai fatti’, promosso da Forza Italia Frosinone. Saranno presenti il sindaco del capoluogo e i vertici azzurri. Il 3 febbraio del 2014 Chiara Insidioso viene brutalmente aggredita dal suo fidanzato Maurizio Falcioni, 35 anni, operaio. Chiara aveva solo 19 anni. Maurizio le spappola la testa e l’esistenza a suon di calci. Vivevano insieme a Casal Bernocchi. Chiara viene ricoverata in coma, ne esce 304 giorni dopo, ma è poco più di un vegetale. A volte muove un dito e segue le voce dei familiari.
Maurizio Falcioni viene condannato a 20 anni di reclusione, ma al processo di Appello ottiene quattro anni di sconto. La sua condanna viene ridotta a 16 anni. Sedici anni lui, una “non vita” lei.
“Il mio obiettivo è rendere l’appuntamento annuale contro la violenza di genere concreto, facendolo passare politicamente e professionalmente attraverso quelli che sono stati gli interessi del mio passato e spero di quelli che saranno nel mio futuro: portare avanti delle battaglie di giustizia per fare delle leggi importanti – ha affermato Alessandra Mandarelli, responsabile politiche sociali Forza Italia – Il convegno di lunedì parlerà di violenza di genere, ma avrà un risvolto concreto. Parleremo di un caso nazionale di cronaca, quello di Chiara Insidioso. Pochi giorni la sua drammatica vicenda è tornata sotto i riflettori grazie a un toccante servizio de Le Iene, la trasmissione di Italia1, che ha mostrato l’attuale situazione della giovane donna e le difficoltà che incontra ogni giorno insieme alla sua famiglia. Chiara non è morta fisicamente, ma è morta civilmente come dimostra il fatto che abbia bisogno di un amministratore di sostegno, il padre. È il simbolo vivente di cosa possa generare una violenza di genere e di quali danni possa creare non solo alla vittima, ma all’intera famiglia. Da qui nasce l’esigenza di stimolare la politica istituzionale, governativa, parlamentare, le associazioni e tutti coloro che hanno una coscienza e vogliono appoggiare questa missione. Noi facciamo appello a tutti, affinché ci aiutino a raccogliere le firme e ad essere i promotori di una legge che porti, non solo a un inasprimento delle pene per i colpevoli di questo tipo di violenza, che obiettivamente poco vengono risarciti in termini concreti, psicologici e morali, ma che porti anche a un risarcimento dei famigliari e dei superstiti delle vittime di violenza. Voglio ricordare che sono 1.600 gli orfani di femminicidio abbandonati quasi totalmente dallo Stato. Il caso di Chiara è il caso evidente di come una violenza possa degenerare, non ucciderti, ma lasciarti in vita con una necessità H24 di assistenza socio-sanitaria. E chi la paga? Come si fa carico una società civile, uno Stato, un Governo di questo degrado che viene dalla mancanza di sicurezza, di prevenzione e da tutta una serie di mancanze e di negligenze che fanno capo allo Stato? Quello di lunedì alla villa comunale di Frosinone, non sarà il solito convegno sulla violenza di genere, ma un punto di partenza di cui io mi voglio fare carico per diventarne portavoce in tutte le sedi istituzionali, indipendentemente dal ruolo politico e da ciò che verrò chiamata a fare. Sto lavorando con una serie di amiche, al momento voglio definirle così, che hanno professionalità, ma anche cuore, anima, passione, dedizione, convinzione e coraggio. Caratteristiche che appartengono a poche persone – ha concluso Mandarelli, già assessore regionale alle politiche sociali – Sto cercando di creare intorno a me un gruppo di professionisti che appartengano alle più disparate categorie e associazioni e che vogliano partecipare a questa battaglia di civiltà”.