Veroli, rivalutata la figura di Amedeo Maiuri ma occorre fare di più per il paese

di Giorgio Mauti
In questi ultimi tempi ho potuto constatare che quasi non passa giorno senza che gli amministratori di Veroli con interventi ed interviste su alcuni quotidiani locali non parlino delle “grandi” opere pubbliche in fase di realizzazione nel nostro Comune.
Proprio qualche giorno fa su un giornale si scriveva della realizzazione di un parco pubblico a ridosso del Palazzo Campanari acquisito dal Comune alcuni anni fa. Il palazzo viene presentato come “fulcro di iniziative culturali di spessore”. Nell’articolo il viceindaco Cerquozzi afferma infatti che “nel 2025 punteremo forte sul turismo legato al Giubileo”. Si accenna poi alla conferenza stampa di fine anno nella quale la stessa Cerquozzi parlando del suddetto Palazzo tra l’altro affermava:”Siamo molto soddisfatti del lavoro che abbiamo finora fatto a Palazzo Campanari che in appena quattro anni dall’acquisizione da parte dell’ente è divenuto un museo con due sezioni […] la seconda dedicata al nostro concittadino Amedeo Maiuri che ancora oggi continua ad essere un punto di riferimento centrale nel mondo dell’archeologia italiana ed internazionale”.
Peccato che solo oggi la figura dell’illustre archeologo viene dai nostri amministratori rivalutata, dopo essere stato per anni relegato nel dimenticatoio. Ricordo che il sottoscritto per circa otto anni si è battuto per rendere il dovuto omaggio al nostro concittadino. Tante le e-mail inviate a tal proposito al precedente sindaco e non solo a lui.
Nel 2021 ad esempio in previsione della conclusione dei lavori nei giardini retrostanti al Monumento ai Caduti proposi di intitolare il viale al Maiuri ed inviai a tal proposito una e-mail al sindaco ed all’ufficio cultura. Come al solito non ci fu alcuna risposta. Chi era all’epoca il consigliere delegato alla cultura?
L’attuale viceindaco che oggi spende parole di elogio per l’archeologo nato a Veroli. Ma anche il 2023, ricorrenza del sessantesimo anniversario della scomparsa di Amedeo Maiuri, è trascorso nel silenzio assoluto. Ma il motivo per cui scrivo è un altro.
Mentre si parla infatti di imponenti realizzazioni, a Veroli ci sono zone della Città, anche centrali, che versano in uno stato di abbandono e degrado. La foto allegata mostra lo stato attuale della scalinata conosciuta come “Taragnola” che dall’inizio di Viale Roma conduce al sito archeologico delle Mura Megalitiche. Rovi, erbacce, sporcizia ovunque. Ma molto probabilmente alcuni amministratori forse neppure sanno dove si trova tale scalinata! Per non dire poi dello stato in cui versa il parcheggio multipiano di Porta Romana, privo di gestione e quindi di controllo da oltre tre anni.
Chi parcheggia la propria auto deve effettuare una vera e propria gimcana tra lattine, bottiglie, vetri, assorbenti ed addirittura profilattici, segni inequivocabili di bivacchi notturni nella struttura.
La mancanza di gestione del Parcheggio ha portato anche alla chiusura dei vicini bagni pubblici, affidati a suo tempo allo stesso gestore, che beffardamente insistono su un luogo che viene indicato come “area accoglienza turisti”.
Ho scelto di citare tra gli altri questi due siti perchè gli amministratori verolani parlano in continuazione di vocazione turistica di Veroli. Possibile che non pensino mai a quale ricordo della Città serberanno i visitatori che salgono i gradini della “Taragnola” o parcheggiano la propria auto nel multipiano? A Veroli insomma si pensa alle opere faraoniche ma viene del tutto tralasciata quell’ordinaria opera di manutenzione che renderebbe veramente accogliente una città, come lo era nel passato.