Veroli, poveri morti ecco come vengono trattati Nipote in lacrime “Mio nonno non merita questo”

In lacrime la nipote di un caduto verolano che considera indegno il modo in cui sono tenuti i cipressi di Viale Parco della Rimembranza.

“Mio nonno è morto in guerra anche per la libertà di chi oggi amministra questo paese – ha affermato L. C. – Agghiacciante vedere ogni giorno le condizioni in cui versano i cipressi del cimitero. Tronchi a metà, gabbiette rimaste senza alberi, targhe dei caduti a terra. Mio nonno fu ucciso sul confine orientale italiano. Mia nonna non si è più risposata, raccontava sempre di lui e teneva incorniciate le sue foto. Questi alberi furono piantati cento anni fa per ricordare il sacrificio dei militari partiti a combattere per noi; giovani che salutavano i propri cari senza avere certezza di rivederli. I cipressi furono scelti in segno di eternità. Invece oggi resta solo un pezzo di tronco. Mediocre l’amministratore che scatta la foto, impiastriccia qualche parola sul 4 novembre e pubblica sui social senza prendersi cura realmente dei caduti”.
Lungo viale Parco della Rimembranza infatti numerosi i cipressi tagliati a circa un metro da terra e non ripiantati. A dir poco macabro.
Il tradizionale corteo al Monumento ai Caduti infine è previsto dalla legge. Occorre ben altro per commemorare i caduti. Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro.

Redazione Veroli