Veroli-Porta Romana, è guerra tra sindaco e mecenate

Il mecenate Vincenzo Iaboni replica al sindaco di Veroli in merito alla ripulitura di Porta Romana. L’imprenditore Iaboni garantirebbe una soluzione economica per riqualificare l’opera, soprattutto a spese proprie, mentre Cretaro avrebbe un progetto di restauro pari a 200mila euro provenienti dall’erario. Insomma privato e pubblico non si incontrano e l’interesse generale va a farsi benedire.
“Caro sindaco – ha affermato Vincenzo Iaboni – la mia stima e il mio rispetto per lei non si discutono però la invito a far comprendere ad alcuni suoi collaboratori che un cittadino che vuole adoperarsi per il bene della propria città va rispettato e allo stesso va riconosciuta la generosità mostrata. Ho proposto di riqualificare l’opera a spese mie non per megalomania, come qualche valletto si è permesso di commentare, ma per valorizzare un bene prezioso quale Porta Romana che appartiene a tutti. Nella vita il sottoscritto ha usato sempre il metro di misura e mai la fettuccia. Mi sono reso disponibile al finanziamento e alla gestione dell’opera di ripulitura di Porta Romana in qualità di donatore ma considerate la scarsa disponibilità e la mancanza di attenzione di alcuni amministratori ritiro la mia offerta. Ciò a discapito della collettività e delle casse comunali in quanto avrei certamente messo in atto una soluzione economica, in linea con i requisiti e criteri stabiliti dalla legge, rispetto ai 200mila euro previsti dal progetto comunale che lei avrebbe nel cassetto. Non è questa la strada per crescere e per far crescere il paese. Creare partecipazione significa anche essere aperti alla generosità e all’affetto che un cittadino mostra per la propria città”.