Veroli, Osteria di Casamari ritrovo di briganti “Mangiano bevono e rubano”

di Alfredo Gabriele

La Direzione Generale di Polizia di Roma ancora nel dicembre del 1862 tornò ad occuparsi dell’Osteria di Casamari. e segnalò a Frosinone quanto segue: nell’Osteria di Casamari tra Veroli e Monte san Giovanni Campano vanno a dormire nella notte diversi individui di Settefrati, provincia di Sora, che hanno appartenuto alla banda di Chiavone, i quali appostando i Regnicoli che dallo Stato pontificio, ove hanno lavorato nelle campagne, tornano alle loro famiglie col guadagno dei loro sudori, e li derubano di quanto essi portano e specialmente ciò accade prima delle feste natalizie. Per uno dei detti grassatori viene indicato tal Antonio Gentilucci, ferito e che tiene una palla incarnata; questi nella sera alloggia e mangia nella indicata osteria condotta da Filippo e Giuseppe, padre e figlio rispettivamente. La storia dell’Osteria parte da lontano e non finiva nemmeno quando stava per tramontare lo Stato pontificio con la banda di Chiavone.