Veroli, non siamo in Afghanistan gravi offese alla Nazionale femminile di calcio

Ancora una volta Marco Bussagli prova a raddrizzare il Comune di Veroli. Infatti né il sindaco, né il vicesindaco donna, né il presidente del consiglio comunale donna, né l’assessore donna, né l’altro assessore donna, nessuno ha condannato pubblicamente le parole del consigliere comunale Aldo Rossi che ieri sui social ha invitato le giocatrici della nazionale italiana di calcio, sconfitte ai mondiali dalla nazionale sudafricana, ad andare a fare il sugo e le pulizie domestiche https://www.area-c.it/veroli-insulti-sessisti-alle-giocatrici-italiane-andate-a-fare-il-sugo-consigliere-comunale-nella-bufera/ Come fossimo in Afghanistan, a Kabul tra l’altro è vietato alle donne frequentare scuole, università e recentemente il ministero della prevenzione del vizio e della promozione della virtù ha ordinato la chiusura di parrucchieri e di saloni di bellezza.

“Diceva un’antica massima latina: Aut tace, aut dic meliora silentio. Ossia: «O stai zitto, oppure di’ qualcosa che sia meglio del silenzio» e, si sa, il silenzio è d’oro – ha affermato il consigliere comunale Marco Bussagli – Una parola non detta può salvare una situazione, evitare una lite, appianare rapporti tesi. Invece, una frase in libertà lanciata lì come un sasso nello stagno può provocare cerchi che, come l’eco, si propagano senza poterli più controllare. È quel che è successo con le frasi improvvide lanciate di recente sui social all’indirizzo delle Azzurre che sono state battute dalle loro colleghe della Nazionale del Sudafrica. Ora, posso capire (ma non giustificare) lì sul campo, nella foga dell’agone sportivo che possa sfuggir una frase poco edificante al pubblico partecipe. Ma scrivere sulla piazza virtuale dei social, magari seduti in macchina con il telefonino in mano, che le “ragazze” di Milena Bertolini possono «…andare a fare il sugo e fare le pulizie domestiche…», non è ammissibile perché si tratta di offese gratuite e ingenerose. Parole fuori luogo, soprattutto se a scriverle sul proprio social network è un consigliere comunale che dovrebbe avere il ruolo di garante per tutti, al di là della parte politica. Un peccato che si sia scaduti in questo modo. Certo, le responsabilità sono sempre personali, ma la politica, quella locale, dovrebbe risentirsi e, magari, dissociarsi… altrimenti a rimetterci è il rapporto fra cittadini e il cosiddetto palazzo… anche quello del Comune di Veroli”.

Redazione Veroli