Veroli, Monia Lauroni e Antonio Grella presentano “Disordine”

Disordine, versi e immagini di Lauroni e Grella. Dalla collaborazione di Antonio Grella e Monia Lauroni nasce ‘Disordine’, una raccolta di poesia e fotografie dedicate alla città di Veroli. “L’idea è partita dalla scrittrice Monia Lauroni – ha raccontato Antonio Grella, apprezzato regista e fotografo, alla direttrice di Area C quotidiano – che un giorno mi mandò i suoi scritti chiedendomi se mi andasse di accompagnarli con alcune fotografie. Leggendo i suoi componimenti e avendo già in passato apprezzato la “penna” verolana, ho accettato con entusiasmo”.

Una raccolta di liriche scritte da Monia Lauroni accompagnate dalle splendide fotografie in bianco e nero di Antonio Grella. Il Comune di Veroli che ha subito apprezzato l’idea, ha accettato di patrocinare la raccolta. Disordine, edito Davide Strambi Editore, è un libro in silloge poetica. La protagonista è Veroli negli scatti di Antonio Grella e nelle liriche di Monia Lauroni che a volte velatamente, a volte in maniera orgogliosamente sfacciata, tratteggiano immagini che hanno la tipicità inequivocabile del tessuto ernico. Nel libro ad ogni poesia corrisponde un’immagine speculare, un particolare di Veroli che ‘descrive’ per immagini ciò che a lato è descritto in versi. “In realtà non ho seguito nessuna particolare pulsione nello scrivere quelle poesie – ha raccontato Lauroni – Io e la scrittura abbiamo da sempre un rapporto di simbiosi strettissima, ma non ho mai pensato seriamente che la stessa potesse assurgere al rango di ‘messaggio’, cioè di un qualcosa che andasse oltre le mie impressioni in un universo speculare e diventasse un prodotto editoriale. Con ‘Disordine’, però, è capitato qualcosa di nuovo: in buona sostanza mi sono resa conto non del fatto che quelle erano ottime liriche; no, quello non spetta a me dirlo, ci mancherebbe. Mi sono accorta con una percezione quasi ‘fisiologica’ che quelle poesie che buttavo giù giorno dopo giorno avevano un filo conduttore, una loro organicità. Ecco, in quel momento, quando ho capito che il mio modo di vedere e descrivere il mondo aveva comunque dei canoni, ha iniziato a palleggiarmi l’idea che quel modo potesse diventare un libro. Ma ero comunque dubbiosa. Perché abbiamo tutti intuizioni felici, pensieri profondi e verve scrivana fertile ad un certo punto delle nostre esistenze, ma non capita sempre che quei ‘picchi’ tirino fuori un qualcosa che ci fa vincere le nostre ritrosie e timidezze. Stavolta, anche se in maniera molto maieutica e sofferta, è capitato e il Comune di Veroli ha voluto credere in me assieme al mio editor, Davide Strambi Editore di Alatri. La bravura assoluta di Antonio, poi, ha fatto il resto. Ecco, io credo che un’idea diventa libro quando hai benevoli torturatori che ti spingono a vedere in quello che scrivi qualcosa di più di quello che dici solo a te stessa”. Un’unione che tenta di forare la superficie e scendere nelle atmosfere pervase di tensioni emotive e dare voce a quel dialogo che si instaura con le cose della vita di paese. Il regalo di Natale da donare a chi sa apprezzare le note malinconiche di storie in versi ed immagine che parlano al cuore e alla mente curiosa.