Veroli, Luciano il barbiere 60 anni di attività quasi 200 foto della storia del Basket Veroli

Da quasi 60 anni barbiere a Veroli. Ha iniziato a soli 13. Sotto le sue forbici sono passate tre o quattro generazioni di verolani e forestieri, soprattutto negli anni dello storico convitto comunale “Aonio Paleario”. Quando Veroli pullulava di gente ed era un centro abitato. Gli stessi cestisti giallorossi hanno frequentato il suo salone, le cui pareti sono tappezzate di immagini della storia del Basket Veroli. Intervistato dalla direttrice di Area C quotidiano, Luciano Naruli racconta 57 anni di attività e la sua passione per la pallacanestro.

Quando ha iniziato ad appendere foto? Qual è stata la prima? «Negli Settanta. Un’immagine scattata durante un torneo estivo organizzato a Veroli».

Quante fotografie ha appeso? «Circa 200».

Luciano Naruli

Il suo salone è riferimento del Basket Veroli, cosa vuole dire ai suoi numerosi clienti-tifosi? «Abbiamo trascorso bei momenti, chissà se potranno tornare».

Quanto le piace il nuovo palazzetto e quanto le manca la palestra di San Martino? «Considerato il drammatico periodo mi mancano entrambi».

Degli allenatori chi frequentava o frequenta il suo salone? «In primis il caro Giovanni Coccia. Poi Trinchieri, Fabbri, Garlaschelli, Senia».

Fabbri il più scaramantico? «Veniva alla vigilia di ogni partita a sistemarsi solo le basette convinto che le mie forbici gli portassero fortuna. Aveva ragione, ha vinto due campionati».

Un aneddoto che non si conosce? «Un giorno facevamo i capelli contemporaneamente a Sguassero alto circa 2,10 mt e a un altro signore, Armando, alto circa 1,60 mt. Si alzano, Armando guarda Sgassero dai piedi alla testa e gli dice ‘Ma tu che mmalatia té?’. Tutti i presenti scoppiarono a ridere».

Il quintetto ideale dalla nascita del Basket Veroli ai giorni nostri? «Difficile rispondere, ho troppi amici. Sicuramente non può mancare Roberto Lella, campione del mondo over 45».

A conclusione del taglio, la domanda di rito? «Li volevi più lunghi?».