Veroli, la statua dell’Addolorata nei sotterranei di Sant’Erasmo

Quest’anno la Madonna Addolorata e il Cristo Morto non saranno portati in processione. Un solo precedente in due secoli di storia della Confraternita. Lo rivela Don Angelo Oddi, rettore della Basilica di Santa Maria Salome e cappellano dell’Addolorata. «Purtroppo non sarà possibile portare il simulacro della Madre dolorosa in processione; è la seconda volta che accade, la prima nel 1944 durante la seconda guerra mondiale, quando persino la venerata statua della Madre dolorosa fu messa in sicurezza nei sotterranei della Basilica di Sant’ Erasmo. In questi giorni la Sacra effige è stata traslata nella Basilica di Santa Maria Salome per il tradizionale settenario di preghiera, concluso e trasmesso ogni sera tramite Facebook, in modo che ogni fedele potesse sentirsi rassicurato dal volto della Madre, sì Madre perché questo è per i cittadini di Veroli». 

Visto che non si potranno visitare i sepolcri e non si terranno processioni, sono previste iniziative particolari durante la Settimana Santa? «Quest’anno ci sentiremo tutti ancor più tristi senza quel mesto pellegrinaggio del Venerdì Santo mattina, ma è stato deciso che è solo rimandato al 14 o 15 settembre, festa dell’Addolorata quando, in modo del tutto eccezionale, riporteremo questa processione, ma non con i colori del lutto ma con quelli della festa, con la speranza che allora tutto sarà passato e certamente ognuno sentirà il desiderio di essere gioia. La settimana santa che si apre davanti a noi è insolita anche per noi sacerdoti, celebrare con le volte delle nostre chiese senza l’eco dei fedeli sembra ancor più grave e fredda, ma noi stiamo lì intorno all’altare e vogliamo essere voce e cuore di ogni fedele, siamo lì per supplicare e rassicurare. Trasmetteremo ogni cerimonia per entrare nelle vostre case per essere carezza del cuore».

In che modo la comunità potrà ascoltare il plurisecolare Stabat Mater?«Lo Stabat Mater che per noi non è un semplice e antico inno, ma un vero sussulto del cuore, è un momento mistico di colloquio del fedele con la Mamma celeste fatto di note, forse cupe, che hanno la forza di innalzare lo spirito. Anche le pietre, testimoni silenziose della nostra storia, in quel giorno sembrano animarsi e partecipare per dare un futuro al passato».

Cosa vuol dire essere membro della Confraternita dell’Addolorata in questo periodo di emergenza sanitaria mondiale?«La Confraternita dell’Addolorata è nata proprio in tempi di epidemie e peste per essere di soccorso alla popolazione, e ancor oggi continua la sua missione in silenzio senza clamore, cercando di portare soccorso a persone sole o comunque in necessità. Sicuramente saprà rimboccarsi le maniche per il dopo quando andrà ricostruito il tessuto sociale e saprà essere di supporto perché nessuno resti indietro dimenticato». 

Quale messaggio pasquale vuole lanciare ai fratelli della Confraternita? «Credetemi soffriamo con voi, vorremmo sentire ciascuno, ma siamo convinti che la Pasqua che si avvicina sarà il Punto della Rinascita e della Resurrezione, avverto già il profumo della primavera che irrompe con prepotenza dopo il freddo dell’inverno. Per Pasqua vorremmo mandare a tutti questo messaggio, non abbiate paura. Cristo ha vinto la morte, la luce ha umiliato le tenebre».

Redazione Veroli