Veroli, in ricordo del caro Giuseppe Fratarcangeli e della sua militanza a destra

“Se ci fosse stato Peppino Fratarcangeli tutto questo non sarebbe accaduto”. La frase più ripetuta in queste ultime settimane da coloro che hanno assistito alla frammentazione del centrodestra. Pezzi di partito da una parte, consiglieri dall’altra, segreterie divise, simboli non concessi e liste civiche in surplus.
A 11 anni dalla scomparsa di Giuseppe Fratarcangeli il vuoto è incolmabile. Lo sanno le persone che gli hanno voluto bene, lo sanno i pazienti verso cui ha mostrato sempre generosità, lo sanno i tanti che hanno ricevuto da lui azioni caritatevoli e lo sanno i vertici di partito, i militanti di destra, gli elettori.
Proprio in questi giorni, 20 anni fa, una stagione irripetibile. Una primavera in tutti i sensi.
Aprile 2004, Fratarcangeli contribuiva a costruire la coalizione che avrebbe portato il caro Bruno Fraja a uno storico ballottaggio. Il centrodestra veniva da due sconfitte, ’94 e ’99; in entrambe le tornate Massimo Uccioli sconfitto da Danilo Campanari. Alla vigilia delle amministrative del 2004 in pochi credevano di poter vincere. Fratarcangeli era tra questi. Organizzò in maniera meticolosa la campagna elettorale e mise Bruno Fraja nelle condizioni di poter competere con l’amministrazione uscente. C’era entusiasmo in città. Tanta voglia di partecipare. Affluenza pari all’82%.
Esisteva ancora Alleanza Nazionale. Il centrodestra per la prima volta a un passo dalla vittoria. Un altro mondo, un’altra storia, un’altra Veroli e Fratarcangeli fu l’artefice di questo mezzo miracolo.

Redazione Veroli