Veroli, i cittadini non meritano certi politici mi dimetto da consigliere di Fratelli d’Italia

di Marco Bussagli

Ieri, nella bella aula consiliare del Comune di Veroli, si è tenuto l’ultimo consiglio della legislatura 2019-2024. Da oggi, si è aperta ufficialmente la campagna elettorale che, però, aveva fatto la sua entrata trionfale già da ieri. Infatti, sui banchi dei consiglieri campeggiava il libretto con i progetti del PNRR che il sindaco aveva fatto distribuire come un trofeo (ma di questo parlerò in apposito intervento).
Il presidente del consiglio, Cristina Verro, sempre arroccata nel suo scranno incastonato fra i sedili della giunta e quelli della maggioranza (per non sbagliare collocazione) ha aperto la seduta con una prolusione fra il nostalgico e l’emozionato che aveva una sua dignità.
Tuttavia, al di là dei tecnicismi della seduta, l’approvazione delle voci dell’ordine del giorno che declinavano il solito piano triennale delle opere pubbliche, la solita variazione di bilancio e quello di previsione, il consiglio ha dovuto subire un mio segno di disappunto: mi sono dimesso da consigliere di Fratelli d’Italia.
La cosa non avrà conseguenze sugli equilibri dell’assise perché era l’ultima seduta, ma l’aver lasciato quel ruolo per passare al gruppo misto, dovrebbe far riflettere i vertici del partito, almeno chi si è reso responsabile del naufragio del progetto di unità del centrodestra verolano a cui ho lavorato per quasi cinque anni.
Ne parlerò diffusamente nei prossimi giorni perché i cittadini devono sapere come sono andate veramente le cose. Oggi mi sono limitato a consegnare la dichiarazione (messa a verbale) che riporto di seguito e che ha il senso di un’amara considerazione: i cittadini Verolani non si meritano certi politici (perciò, per ora, non sono uscito dal partito).
Infatti, ho scritto: «Al termine di questa consiliatura iniziata in un giugno piovoso del 2019, prima del disastro della pandemia, in quanto candidato sindaco del centrodestra, ritengo necessario mettere a verbale di quest’ultimo consiglio comunale alcune mie dichiarazioni.
Buona parte dei Verolani che operano in politica (ma non gli elettori) sono fieri della labilità degli schieramenti e dei travasi che, più o meno velatamente, si pongono in essere a vantaggio di quella che, da alcuni decenni, risulta essere la stessa variegata maggioranza.
Questo approccio alla gestione della cosa pubblica, secondo cui il principale obbiettivo è solo quello di governare, non appartiene alla mia concezione della politica. Infatti, posso rivendicare il fatto che in questi quasi cinque anni, la minoranza ha portato avanti un’opposizione consapevole, costruttiva e ferma. Dal che, il mio ringraziamento ai miei compagni di cordata.
Adesso, però, a pochi mesi dall’appuntamento elettorale, la smania di governo ha scosso entrambi gli schieramenti lasciandomi perplesso e addolorato. Perciò nell’ultimo consiglio comunale, mi sottraggo al simbolo di Fratelli d’Italia e passo al gruppo misto poiché attribuisco a certi vertici della mia compagine di partito la responsabilità di questa scelta.
Non avendo, per ora, più nulla da dire, lascio questa assemblea in segno di protesta».
Aggiungo che mi auguro che l’elettorato sappia premiare chi si è mantenuto coerente come il collega Cristiano Papetti, sobbarcandosi a un impegno oneroso con le sue liste civiche, lontane dagli errori di Fratelli d’Italia.