Veroli commemora il IV novembre

Celebrata la ricorrenza del IV Novembre, giornata dell’unità nazionale e giornata delle forze armate. La partecipazione delle scuole primarie, medie e superiori del territorio comunale, insieme alle Autorità politiche, civili e militari locali ha, come di consueto, caratterizzato una sobria ma significativa cerimonia a cui la Città di Veroli è particolarmente sensibile per l’elevato valore storico che riveste. Una giornata, dunque, molto partecipata animata dalla banda musicale di Castelliri e che si è conclusa con la deposizione della corona al milite ignoto presso il monumento ai caduti di Piazzale Vittorio Veneto nonostante l’inclemenza del tempo meteorologico che ha costretto a tenere il discorso celebrativo in chiesa dove il sindaco ha innanzitutto ringraziato tutti i ragazzi e gli insegnanti delle scuole intervenuti, i rispettivi dirigenti scolastici e tutte le autorità presenti soffermandosi dapprima brevemente sulla ricorrenza storica per poi attualizzare la ricorrenza nel contesto contemporaneo.
“In questa particolare occasione – ha detto tra l’altro il sindaco, Simone Cretaro – sia giusto stimolare in noi tutti l’impegno verso un rinnovato senso di responsabilità civica impegnandoci, nel nostro piccolo e nei modi che riteniamo più giusti, a contribuire tutti i giorni al perseguimento dei doveri costituzionali, tracciati secondo un percorso di rispetto delle leggi e delle altrui individuali libertà. Questa giornata deve essere anche dedicata alla riflessione in modo tale che il passato e la storia ci siano di insegnamento per il futuro”. Un passaggio questo particolarmente seguito dai giovani presenti alla cerimonia che si sono visti coinvolti nelle riflessioni sulla giornata del IV Novembre. Come pure quello relativo all’impegno quotidiano delle Forze Armate impegnate su più fronti per garantire la pace e la nostra democrazia. A loro ed al loro impegno è stato dato un sentito ringraziamento, specie come valore e testimonianza per i giovani.
“Questa riflessione – ha aggiunto il sindaco Cretaro – assume una maggiore valenza se coinvolge le nuove generazioni, le quali devono appropriarsi della conoscenza della storia, con le conseguenze che ne derivarono, per meglio comprendere come ancora oggi le stesse incidono nelle politiche nazionali e nei rapporti internazionali, ivi comprese le politiche di carattere economico. Conoscenza, quindi, del nostro passato per affrontare il futuro con la consapevolezza che ognuno di noi è artefice non della sua, ma della nostra storia. Rafforziamo l’orgoglio di sentirci legati alla nostra Città e alla nostra cultura, ma con lo stesso orgoglio dobbiamo sentirci parte importante e indissolubile di una dimensione europea che oggi viviamo e, quindi, necessariamente aperta anche alle altre culture. Quindi, orgoglio nazionale unito alla cultura dell’accoglienza; fiducia nelle Istituzioni e nei loro rappresentanti; speranza in un futuro migliore da offrire ai nostri figli e ai figli di quanti, mossi da tale speranza, hanno lasciato la loro terra e i loro affetti. Questo deve essere l’impegno di tutti, Istituzioni e popolazione, uniti, in un percorso di arricchimento prima morale poi culturale e poi ancora economico”.
Non è mancato, infatti, un riferimento sulle problematiche connesse al particolare periodo economico e sociale che stiamo vivendo e che, purtroppo, interessa anche il Comune di Veroli. “Viviamo oggi un momento storico difficile, incerto e di profonda sofferenza. La politica – ha fatto notare il sindaco – non riesce a dare le adeguate risposte ai tanti e gravi problemi che stiamo vivendo e la rabbia è tanta. Non è facile trovare la strada giusta per uscire da questa drammatica crisi mondiale e guardare avanti. Si deve però sicuramente partire da alcuni principi fondamentali: legalità, partecipazione, senso civico, responsabilità ed un rinnovato impegno verso la propria Città. Il nostro impegno deve essere quello di non disperdere quel dolore – ha concluso Cretaro leggendo una lettera di un martire alle proprie figlie – che rappresenta un patrimonio di straordinaria ricchezza per ciascuno di noi, affinché nella vita di ogni giorno e nelle vita delle istituzioni si possano preservare e rinvigorire quelle formidabili radici di eroismo, di sacrificio, di amor di patria. Solo così onoreremo e ringrazieremo degnamente i caduti di tutte le guerre”.