Uscire dal Lazio, nuova provincia Frosinone-Latina

di Biagio Cacciola

Possiamo continuare a sopportare come comunità, come provincia questa forma di subalternità a Roma? Questo è il grande e vero dilemma che ogni ciociaro (e anche ogni pontino) deve porsi. Per una fabbrica di rifiuti speciali andata a fuoco le analisi saranno pronte dopo essere state portate fuori provincia. Per una fermata veloce di un Tav Napoli-Roma ci vorrebbe un Andreotti e invece non se ne fa nulla.

Intanto la monnezza continua a non essere smaltita nella capitale e indirizzata verso gli impianti in provincia. Si potrebbe continuare con i trasporti, la sanità ecc. L’unica soluzione è o far uscire Roma dalla Regione o uscire, insieme a Latina, dal Lazio. Questo era il disegno di legge a firma Ranucci arenato da tempo col riordino delle Regioni. In quella tirrenica ci sarebbe stata la Campania, Isernia e Frosinone-Latina.

In quell’occasione sentimmo le alte grida di chi lo considerava un declassamento preso dalla seduzione della capitale (di che?). Ora forse riflettendo anche sulla iniqua distribuzione delle risorse (e dei seggi), avrà cambiato opinione. Nel frattempo continuiamo a pagare l’Irpef più alta d’Italia. Nemmeno da quello che era il partito dell’autonomia (una volta) si alza un grido di sdegno. Roma non è più ladrona ora?