Unità e prosperità alla Nazione, il sacrificio di Re Umberto II

«Se avessi pensato nel mese di Regno al Quirinale che fosse mio dovere nell’interesse dell’Italia ricorrere alla forza non mi sarebbero mancati gli uomini pronti a seguirmi né i mezzi o le occasioni. Questo lo sanno tutti. Non ho mai considerato questa possibilità perché avrebbe gettato il Paese inevitabilmente nella lotta politica e ne avrebbe messo in pericolo l’indipendenza e l’unità. Non potevo disfare ciò che la mia Casa ha fatto. Non ho risentimento. Ho perdonato a coloro che mi hanno combattuto con ogni mezzo non esclusi i più sleali. Nella mia qualità di Re degli italiani ho dimenticato tutto nel momento stesso in cui con l’animo colmo di dolore mi staccavo dal suolo dell’Amatissima Patria». Umberto II Re d’Italia