Turismo congressuale, Milano sul podio ecco la classifica

Milano sempre più punto di riferimento per il turismo congressuale. A fotografarlo è la classifica globale Icca (International congress and convention association), indicatore di riferimento per il settore, che vede la città guadagnare il terzo posto per partecipazione media a evento, superata solo da Dubai e Barcellona. Non è l’unico risultato che la città porta a casa: l’impatto economico complessivo si aggira intorno ai 237 milioni di euro generati, raggiungendo il sesto posto, grazie a 100 eventi e oltre 80 mila delegati ospitati. Tutti aspetti che hanno contribuito anche al salto dal 29esimo al 14esimo posto a livello mondiale per numero di congressi. Quindici scalini che sono il risultato di un lavoro collettivo: «A oggi il congresso internazionale ospita qui mediamente 800 delegati, una specializzazione importante, quella sui grandi eventi, che vuol dire essere riconosciuti per avere spazi adeguati ma anche una comunità scientifica internazionale che funge da promotore e da richiamo — spiega Fiorenza Lipparini, direttrice generale di Milano&Partners, l’agenzia di promozione del Comune con la Camera di commercio —. Tutto questo è frutto di uno sforzo di squadra, con Fiera Congressi, Sea per la connettività, il Comune per i trasporti, le Federazioni degli alberghi e delle università». Passi in avanti nel turismo congressuale che vogliono tradursi anche in un ritorno sul territorio con progetti sociali ad hoc: «Sta diventando un fattore determinante nella scelta della destinazione, tanto che stiamo sviluppando un piano città d’impatto legacy, proponendo, già nelle fasi iniziali, ai grandi organizzatori di eventi, dei progetti allineati con le priorità della città. Sostenibilità ambientale ma anche screening medici aperti ai cittadini, campagne di prevenzione, lezioni gratuite nelle scuole. Si lavora anche sull’accessibilità, su borse di studio o scambi tra start up di paesi diversi». Questi eventi, spesso collegati a filiere industriali chiave, permettono agli operatori di confrontarsi con realtà provenienti da tutto il mondo: «Si tratta di occasioni straordinarie di scambio, a livello accademico e di business — prosegue Lipparini —. È interessante, ad esempio, portare i delegati di queste grandi fiere e congressi scientifici a visitare i centri e gli hub di innovazione del territorio, per mostrare come Milano sia una destinazione avanzata, anche per joint venture tra imprese e università, o luogo di opportunità. È capitato, ad esempio, che una start up londinese, invece di lasciare la città dopo un evento a Mind, sia rimasta per altri dieci giorni, per partecipare a una gara per ottenere un finanziamento». Intanto Milano si prepara ad accogliere oltre 10 mila delegati per il Congresso della European Hematology Association (Eha) previsto a giugno, ritagliandosi un ruolo sempre più strategico nel settore delle scienze della vita. Il turismo business ha poi caratteristiche proprie: «Il ticket medio speso con carta business sale anno su anno, rendendolo un turismo cruciale a livello economico». corriere.it