Torna il lockdown in Cina, aumentano i casi e il governo chiude tutto

Torna il lockdown a Wuhan. Le autorità cinesi hanno disposto il confinamento di Jiangxia, sobborgo della città, dove vive circa un milione di persone, in seguito al rilevamento di 4 casi asintomatici di coronavirus. Il lockdown durerà per tre giorni. Si tratta della prima volta che la metropoli cinese – che conta in tutto 12 milioni di abitanti – torna a disporre un lockdown dal 2020. La Cina mantiene la sua politica «zero Covid», utilizzando lockdown, restrizioni di movimento e test su larga scala, anche se le varianti più contagiose della malattia sembrano essere in grado di «bypassare» molte delle misure di contenimento. La strategia «zero Covid» è sempre più spesso messa in discussione, in Cina, per i suoi altissimi costi in termini sia economici, sia sociali. Le autorità la ritengono però imprescindibile per evitare che le strutture sanitarie possano collassare di fronte a ondate troppo elevate di casi. Due giorni fa, uno studio pubblicato su Science aveva confermato che il primo epicentro di quella che è poi diventata la pandemia di Covid ha toccato proprio il mercato di Wuhan. Come scritto qui, «i ricercatori hanno ricostruito le prime fasi della vicenda, concentrandosi sulla distribuzione dei casi noti nell’uomo e nei mammiferi sensibili a Sars-CoV-2, collegandoli a campioni positivi prelevati nell’ambiente, per esempio le gabbie. Tutte le ricostruzioni riconducevano al mercato all’ingrosso di frutti di mare Huanan di Wuhan.  “Sebbene non vi siano prove sufficienti per definire gli eventi a monte e le circostanze esatte rimangano oscure, le nostre analisi indicano che la diffusione del virus è nata dal commercio di animali selvatici vivi in Cina e mostrano che il mercato di Huanan è stato l’epicentro della pandemia” affermano gli autori». corriere.it