Tocca il culo alla ciclista durante la corsa, campionessa molestata da un tifoso

Il tifo nel ciclismo è uno degli aspetti più belli, ma ha spesso perso il senso del limite, con le urla di incoraggiamento che sono degenerate in eccessi, insulti, spintoni e altre azioni inqualificabili. Questa volta protagonista suo malgrado è stata la campionessa del mondo e idolo di casa Lotte Kopecky, 28enne in forza al Team Sd Worx. Era così impegnata nell’ultima salita, la scalata del Kommelberg, verso il traguardo di Wevelgem (è arrivata 19ª), lanciata all’inseguimento dell’olandese Lorena Wiebes (che ha poi vinto davanti alle italiane Elisa Balsamo e Chiara Consonni), che in un primo momento non si è accorta del gesto, né aveva potuto prestargli troppa attenzione. Si è trattato di una manata sul sedere, che però non è sfuggita a tutti gli appassionati che stavano seguendo la corsa sui maxischermi e in televisione, e che poi hanno riversato la propria rabbia e indignazione sui social. Il video della pacca sul fondoschiena di una delle cicliste più forti del panorama internazionale in poco tempo è diventato virale (oltre 230mila visualizzazioni in otto ore, dopo che le immagini sono state condivise su X). Il gesto non solo ha risollevato il tema della maleducazione degli spettatori a bordo strada, ma per molti ha rappresentato una vera e propria molestia. La pacca sul sedere è stata giudicata da tutti deplorevole, tanto per la maleducazione, quanto per il livello di sessismo che ha manifestato. È capitato spesso di assistere a mancanza di rispetto nei confronti dei ciclisti, anche quando sono impegnati nei tratti più duri di una corsa. Gli spettatori, invece di limitarsi a tifare, si scatenano a pochi centimetri dal corridore, compromettendogli la gara e a volte anche facendolo cadere. Per una questione di campanilismo, tante polemiche avevano scatenato pochi giorni fa le intemperanze di diversi tifosi della E3 Saxo Classic nei confronti di Mathieu van der Poel, campione olandese subissato di fischi e lanci di oggetti da parte dei sostenitori belgi. In passato in una simile atmosfera il ciclista aveva addirittura reagito sputando verso il pubblico che lo insultava. Ma nel caso della manata a Kopecky c’è qualcosa di più. La pacca sul sedere è stata subito associata a una cultura maschilista e sessista che non risparmia neanche un’atleta alle prese con una delle salite più dure, a 34km dall’arrivo di un tracciato di oltre 230km e di conseguenza impossibilitata a reagire. Secondo l’opinione generale, «a un corridore uomo tutto questo non sarebbe mai successo». Kopecky vede nel suo palmares un titolo mondiale su strada, sei titoli mondiali su pista, due Giri delle Fiandre, due Strade Bianche. Per lei anche una tappa al Giro d’Italia e una al Tour de France. La ciclista vittima della manata ha incassato da parte dei tifosi lo stesso sostegno che lo scorso gennaio aveva celebrato i due ori conquistati in 20 minuti in pista agli Europei 2024 e in queste settimane si sta impegnando tantissimo per inseguire il sogno della medaglia d’oro alle prossime Olimpiadi. corriere.it