Test psicoattitudinali per i magistrati, ecco tutte le nuove regole

«Non è un misura contro i magistrati» è il refrain. Ma i test psicoattitudinali  dividono politica e mondo giudiziario. Saranno indispensabili per iniziare la carriera in magistratura, che sarà poi valutata durante tutto il suo corso sulla base del «fascicolo del magistrato».
Ma il ministro alla Giustizia Carlo Nordio, alla fine del Consiglio dei ministri, è più che rassicurante: «Nessuna lesa maestà della magistratura, lo dico io che per 40 anni ho fatto il pm». I test, che partiranno dal 2026, simili a quelli per gli aspiranti poliziotti, spiega il ministro che si svolgeranno dopo le prove scritte e prima di quelle orali e saranno condotti da professori universitari con il diffusissimo metodo Minnesota. Nordio lo ribadisce: «Non è un’invasione del governo nel campo della magistratura. Tutta la procedura è affidata al Csm e sotto la direzione del presidente della commissione». Con l’ausilio, appunto, di un esperto psicologo, «titolare di cattedra universitaria» e con la garanzia di «massima privacy».
Nordio ricorda anche che l’invito a introdurre i test è arrivato «come raccomandazione sia pure non vincolante, delle commissioni Giustizia di Camera e Senato». Il ministro legge puntualmente il testo delle raccomandazioni: «E dunque la politica e la prassi suggeriscono di accoglierle». Tra l’altro, per Forza Italia, i test sono quasi un debito morale nei confronti di Silvio Berlusconi, che fu il primo a parlarne. Il ministro ha parlato anche del fatto che il ddl sulla separazione delle carriere arriverà con qualche ritardo rispetto all’annunciato, «entro la primavera», anche per non confliggere con l’iter del premierato «che è prioritario». Il ministro ha promesso anche che «entro il 2026 colmeremo quel 15% di vuoti in organico che molto più dei “fuori ruolo” contribuiscono alla lentezza dei processi».
Poche ore prima, tutti i membri togati del Csm e due laici avevano chiesto l’apertura urgente di una pratica. Anche perché «l’art. 106 della Costituzione prevede quale unico criterio di accesso alla magistratura professionale» sia il concorso. E proprio per questo, spiega Nordio, i test avverranno dopo gli scritti. Uno dei consiglieri laici, Michele Aimi, già senatore di FI, sottolinea che «possedere la dote dell’equilibrio, per questa categoria, paradossalmente viene prima della stessa preparazione tecnica». Non la pensa così il segretario dell’Anm, Salvatore Casciaro, che vuole «sgombrare il campo da un equivoco: i magistrati italiani sono costantemente valutati per il loro equilibrio, che è una precondizione per l’esercizio della giurisdizione». E in ogni caso, le sanzioni «ci sono e ce ne sono state tante». L’Anm sta valutando uno sciopero di protesta. Il Pd Federico Gianassi parla di «intervento a gamba tesa del governo», i 5 stelle accusano di occuparsi solo «di ridurre gli strumenti investigativi e abolire reati gravi. Coronano così il sogno prima di Licio Gelli e poi di Silvio Berlusconi». La giornata include un siparietto. Al termine del Consiglio, la ministra Roccella ha fretta perché deve andare in Rai. Scherza il ministro dell’Economia Giorgetti: «Io sono azionista della Rai. Dunque, non vai». corriere.it