Terremoto ad Avezzano, più di 30mila morti in mezz’ora macerie in Ciociaria

Terremoto ad Avezzano, l’eroe fu Nazario Sauro. Il sisma avvenne il 13 gennaio 1915 e colpì l’intera area della Marsica in Abruzzo e della valle del Liri nel Lazio, gran parte della Ciociaria, sette anni dopo il tragico terremoto di Messina. Nazario Sauro accorse da Capodistria lo stesso 13 gennaio 1915 per aiutare le famiglie abruzzesi. Ci furono più di 30mila morti in mezz’ora e Sauro, saputo del sisma che colpì la provincia di L’Aquila e la provincia di Frosinone, si precipitò ad aiutare i fratelli sepolti sotto le macerie.

Poi l’Italia il 24 maggio 1915 entrò in guerra e Nazario Sauro venne catturato il 30 luglio 1916, durante i combattimenti. Sottoposto a processo fu riconosciuto come cittadino austriaco, Capodistria rimase asburgica fino alla vittoria dell’Italia, da diversi tra cui Luigi Steffé, suo cognato. Infine messo a confronto con la madre e la sorella che, per provare a salvarlo, dichiararono di non conoscerlo. Fino alla fine Sauro e sua madre finsero, senza un abbraccio né una parola. Ma non servì. Il 10 agosto il cappio del boia strozzerà l’urlo di libertà “Viva l’Italia!” lanciato dal giovane 36enne.

Redazione Digital