Terremoto ad Avezzano, l’eroe è Nazario Sauro

E’ stata inaugurata a Trieste la mostra “Nazario Sauro. Iconografia di un Eroe 1916-2016” a cura di Piero Delbello direttore dell’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata. Visitabile fino al 29 gennaio.
Nazario Sauro venne catturato il 30 luglio 1916, durante la prima guerra mondiale. Sottoposto a processo fu riconosciuto come cittadino austriaco, Capodistria è stata asburgica fino alla vittoria dell’Italia, da diversi tra cui Luigi Steffé, suo cognato. Infine messo a confronto con la madre e la sorella che, per provare a salvarlo, dichiararono di non conoscerlo. Fino alla fine Sauro e sua madre fingeranno, senza un abbraccio né una parola. Ma non servirà. Il 10 agosto il cappio del boia strozzerà l’urlo di libertà “Viva l’Italia!” lanciato da Nazario Sauro.
La mostra, tra molte altre curiosità, espone la targa affissa sulla casa natale del nostro irredentista, in realtà una copia perché l’originale fu distrutta dai comunisti titini nel 1945 e altre foto tra cui un’inedita di Nazario Sauro accorso ad Avezzano il 13 gennaio 1915 per aiutare le famiglie abruzzesi dopo il terribile terremoto della Marsica. Ci furono 30mila morti in mezzora e Sauro, saputo del sisma che colpì la provincia di L’Aquila e la provincia di Frosinone, accorse per aiutare i fratelli sepolti sotto le macerie. L’eroe, a distanza di più di un secolo dalla sua morte, è lui.