Superbonus e incentivi, class action dell’edilizia manifestazione nazionale

“Manifestazione prevista il prossimo 18 Maggio alle 10 in piazza della repubblica a Roma, organizzata dalle Associazioni C.A.N.D.E. Class Action Nazionale Ediliza, Atc Associazione Tecnici e Costruttori, Faci, Partitalia, le Partite Iva, Edil Consi, Imprese edili, Tecnici e Professionisti del Settore Edile, Commercialisti, Committenti e Amministratori di Condominio. Manifestazione di protesta contro le azioni del Governo Italiano nei confronti della filiera edile in merito al Superbonus 110 e tutti i bonus fiscali oggetto di sconto in fattura ai sensi del DL 34/2020. Il Superbonus110, infatti, si è trasformato da incentivo fiscale a manovra rovinosa per il comparto edile. Prosegue il percorso di alti e bassi, di parole e ripensamenti, di decreti che cambiano giornalmente da due anni a questa parte. In gioco, il futuro di tante imprese e dei loro dipendenti. Le modifiche continue alla normativa, in particolare per quanto concerne la cessione dei crediti, per altro con effetto retroattivo, hanno generato un circolo vizioso che sta portando tecnici e imprese sull’orlo di un precipizio.
Come se non bastasse, si aggiunge un’altra spada di Damocle sul collo delle imprese. Stiamo parlando del recentissimo requisito richiesto per lavori di una certa entità: essere in possesso della SOA, certificazione fino a ieri richiesta solo per la partecipazione a bandi pubblici e che dal 2023 sarà necessaria anche per i lavori relativi ai Bonus casa. Gli istituti di credito le assicurazioni stanno chiudendo di fatto le acquisizioni dei crediti fiscali, portando allo sbando l’intera filiera edile. Imprenditori professionisti non riescono più a portare avanti le commesse acquisite arrivando al paradosso del fallimento e di non avere nemmeno la capacità di pagare o compensare gli oneri fiscali e contributivi.
Abbiamo notizie di imprenditori che pur di rispettare gli impegni presi pur di pagare il personale operaio, stanno ponendo in svendita i crediti fiscali con sconti del 30%, 40% del loro valore nominale, facendo di fatto crollare il valore del credito fiscale. È quindi diventato vitale per tutti noi avviare una mobilitazione e intraprendere iniziative di gruppo incisive, volte a catturare l’attenzione della politica della stampa dell’opinione pubblica, per sollecitare correttivi che ci consentano quantomeno di completare i lavori iniziati, facendo affidamento sulla normativa così com’era stata concepita prima delle innumerevoli modifiche. Il governo e il parlamento italiano hanno il dovere di ascoltare le nostre esigenze, pena l’interruzione, entro la fine di maggio, di tutti i cantieri in corso d’opera, con conseguente messa in cassa integrazione degli operai e  l’impossibilità per tanti condomini e singole unità abitative di poter ottenere l’agognato incentivo fiscale. Sono necessari urgenti provvedimento è a rischio un intero settore, un settore in crisi da oltre un ventennio, che rischia un totale crollo con importanti ricadute dell’economia Nazionale oramai già in bilico con l’aggravarsi del conflitto ucraino. Se ci fermiamo noi si ferma l’Italia”. Lo comunica  Class action nazionale dell’edilizia.