Sostegno famiglie minori spettro autistico, Ciacciarelli e Tripodi interrogano Zingaretti

“Nell’anno 2020 veniva pubblicato dalla Regione Lazio un Regolamento Regionale che prevedeva l’emissione di un Bando di Gara annuale per il sostegno alle famiglie con minori fino al dodicesimo anno di età con disturbo dello spettro autistico – ha affermato il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli – Con riguardo a tale predetto provvedimento, i comuni del Sud Pontino Laziale, assieme al Distretto Socio-Sanitario ASL LTS, formavano un consorzio, indicando quale Capofila, dapprima il Comune di Formia e successivamente il Comune di Gaeta.
I genitori interessati presentavano domanda di adesione a tale progetto sociale, come da regolamento, venivano rimborsati ai principi dell’anno 2021 per le spese documentali, presentate all’incontro prefissato a dicembre 2020. Nel 2020, il Consorzio LT5 inviava all’Ente Regione un elenco contenente il numero di coloro che avevano aderito al progetto, affinchè venissero stanziati i fondi per l’anno 2021, in modo da anticipare alla Regione i fondi necessari per soddisfare le richieste e non trovarsi, quindi, con le “casse vuote” per i rimborsi all’annualità 2021 e, difatti, mai come in questo caso, l’Ente Regione inviava in anticipo le somme a copertura anche per l’anno 2021. Nel corso del 2021 tuttavia si sono verificati non pochi problemi di tipo burocratico- amministrativo infatti, relativamente alle richieste di rimborso per le spese sostenute nel corso dell’anno 2021, il Comune di Gaeta, quale Comune Capofila del Consorzio LT 5, nel mese di Febbraio 2022 inviava alle famiglie richiedenti un netto rifiuto a tale predetto rimborso, con la motivazione che le fatture presentate non erano state firmate da professionisti iscritti in apposito elenco. Quanto riferito dalla PA in forza del fatto che, secondo il Bando, la Regione avrebbe dovuto istituire degli elenchi già dal 2019 che, però, non erano mai stati definitivamente istituiti, e, difatti, risulta siano stati definitivamente istituiti solo nel 2021 e, comunque, mai comunicati. Alla luce della esposta narrativa, una domanda appare spontanea: “Ma allora perchè i rimborsi relativi alle spese del 2020 erano stati eseguiti senza che vi fosse stato questo tipo di verifica preventiva?La risposta alla domanda di cui sopra arrivava con una nota della Regione con la quale si riferisce che “nel frattempo che si istituiva definitivamente questo elenco, richiamato dall’art. 3 del Reg. Reg, le domande non sarebbero state assoggettate a tale requisito”. Il fatidico Elenco veniva, quindi, definitivamente istituito, appunto, nel 2021 con obbligo da parte dei medici specialisti di presentare richiesta di iscrizione dal 02.01.2021. Il bando per l’anno 2021 veniva pubblicato nel mese di agosto 2021, ma solo ad ottobre 2021, le famiglie venivano a conoscenza di tale questione riguardante l’istituzione definitiva dell’elenco di cui all’art. 3, per cui, quando venivano convocate nel mese di novembre 2021 risultava che praticamente nessuna delle famiglie aveva eseguito le terapie presso alcuno dei medici iscritti nell’apposito elenco. Quando la Dirigente del Dipartimento Salute e Benessere del Comune di Gaeta, comunicava il rigetto delle domande presentate dalle famiglie, queste ultime si recavano presso uno Studio Legale per, anzitutto, chiedere spiegazioni al Centro BLP e poi per far sentire la propria voce agli Enti pubblici preposti.Alla richiesta di spiegazioni rivolta al Centro BLP., per il tramite del suddetto Studio Legale, il Direttore Sanitario del Centro, rispondeva mostrando stupore per l’atteggiamento assunto dalla Pubblica Amministrazione in riferimento a quanto denunciato e offriva tutta la disponibilità per affiancare gli utenti in caso di un’azione collettiva finalizzata ad ottenere giustizia. La risposta del Distretto sanitario LT5 perveniva in data 28.03.2022 nel corpo della quale si legge che la Regione “solo” in data 01.10.2021 girava a tutti i comuni consorziati una mail con la quale si chiedeva “di dare massima diffusione della determinazione con cuI erano stati approvati gli elenchi dei professionisti”, ammettendo, quindi, sia la necessità impellente di portare a conoscenza le famiglie, che altrimenti non avrebbero potuto sapere della formazione di tale elenco e, sia l’ammissione della tardività della relativa informazione diretta agli utenti”. A riprova di tale ultima questione è che la stessa Regione riferisce di aver pubblicato una determina relativa alla diffusione delle informazioni alle famiglie solo e solamente in data 30.09.2021. Quindi ad ottobre 2021 si chiedeva ai comuni di informare gli utenti della definitiva istituzione di un elenco di professionisti per l’anno 2021, quando, cioè, l’anno era praticamente terminato. Pertanto ho presentato un’interrogazione a Zingaretti per sapere quali provvedimenti, la Regione Lazio intende assumere per risolvere questa delicata questione, laddove emergono una serie di evidenti responsabilità nella malagestio burocratica, eventualmente anche con la pubblicazione di un provvedimento ad hoc a rettifica delle posizioni già assunte e ingiustamente penalizzate”.

Redazione Digital