Sora, il consigliere Cerqua bacchetta l’amministrazione “Città esclusa da due bandi”

“Ogni promessa è un debito – ha affermato il conigliere comunale Manuela Cerqua – Avevo promesso che non avrei abbassato la guardia, continuando a vigilare sull’operato dell’assessorato alla cultura che, fin dagli esordi, ha mostrato gravi incapacità amministrative, dal pretestuoso bando per il direttore del museo, quiescente e gratuito, che ha portato la città agli onori della cronaca nazionale, alla perdita di importanti contributi regionali, al mancato accreditamento della biblioteca comunale, punto di riferimento di centinaia di ragazzi. È successo, infatti, che nel solo mese di giugno Sora sia stata esclusa da due bandi, per una perdita complessiva di circa € 30.000,00, mentre con il progetto sull’Infiorata e le manifestazioni di San Giovanni, si è piazzata tra gli ultimi posti della provincia ottenendo solo € 4.000,00 dei € 27.500,00 richiesti. A fronte di tutto ciò non vi sono però altre entrate per la cultura: siamo riusciti a perdere tutti i contributi finora concessi dalla Regione.  Continue perdite che mettono a rischio anche lo svolgimento di tutti quegli eventi, che richiedono la collaborazione delle associazioni locali, per i quali potrebbero non essere sufficienti i soli contributi derivati da sponsor privati. Ho presentato così l’interrogazione annunciata, con la speranza di non dover più tornare sull’argomento: non si intende certo “indagare” su cause e responsabilità personali, ma capire, e far capire all’Amministrazione e alla cittadinanza, quali siano i problemi reali dell’assessorato e quali le misure organizzative e d’intervento che si prenderanno per superare queste criticità. Ora il sindaco dovrà decidere se tener fede agli accordi elettorali o rispettare il patto con la città e tutelare i suoi cittadini, garantendo loro che un Assessorato così importante funzioni al meglio. C’è tempo per meditare, ne discuteremo in Consiglio ormai a settembre. Il fatto è che le istituzioni sono chiamate a concorrere alla realizzazione di un cambiamento verso la sostenibilità e senza una visione olistica e ampia della cultura, qualsiasi politica culturale rischia di rimanere fine a se stessa, confinata in un orizzonte e in un raggio d’azione a breve termine, senza riuscire ad incidere profondamente sulla società, ma anzi indebolendo la propria rilevanza sociale e sparendo così dalle priorità del dibattito politico”.

Redazione Digital