Sinner batte De Minaur, è il secondo trofeo dell’anno

Jannik Sinner ha avuto fretta. Senza aspettare la prossima settimana e i 250 punti che perderà Daniil Medvedev non giocando a Doha, diventerà numero 3 del mondo già da domani, con il dodicesimo titolo Atp della sua carriera e la quindicesima vittoria consecutiva dopo la finale persa a Torino contro Djokovic . Tre a Malaga in Coppa Davis, sette a Melbourne, cinque a Rotterdam: l’ultima contro un giocatore, Alex De Minaur, che aveva ultimamente dominato ma che stavolta ha dovuto battere mettendo in campo il meglio di se stesso. Se negli ultimi tre precedenti (Madrid, Montreal e Malaga) l’australiano aveva racimolato solo 13 game complessivi, stavolta ne ha portati a casa nove in due ore e 6’, ma si è dovuto comunque arrendere 7-5 6-4 in una partita da 79 punti pari, giusto per dare l’idea di che finale sia stata. La prima palla break della partita, Sinner se l’è costruita con un morbido approccio a rete di dritto nel quinto game: opportunità subito trasformata grazie a un errore nella palla corta di De Minaur. Un 3-2 diventato 4-2 con un passante strettissimo di rovescio, dopo che l’australiano aveva trascinato ai vantaggi Jannik, e dopo che i primi due turni di battuta il neo-numero 3 del mondo li aveva tenuti a 30. Anche sul 5-4, al momento di servire per chiudere il set, Sinner si è trovato 15-30, mettendo immediatamente le cose a posto con l’ace. Da lì è iniziata la giostra: De Minaur ha resistito a quattro set point (Jannik gli ha dato una mano), si è guadagnato la prima palla break della partita — annullata con uno smash —, trasformando invece la seconda con un gran dritto in contropiede, su cui Sinner ha provato a salvarsi in tuffo sbattendo anche il fianco, fortunatamente senza conseguenze. Quello che sembrava un set destinato a chiudersi al tiebreak, però, è finito 7-5 perché nell’undicesimo game è subito arrivato un altro break dell’azzurro con un passante di rovescio che De Minaur ha lasciato, calcolandone male la traiettoria. La palla è rimasta in campo e, nel game successivo, Jannik non ha avuto pietà chiudendo con l’ace. Il set perso non ha tolto coraggio né aggressività a De Minaur, che ha continuato ad anticipare il più possibile i colpi, come quello che ha portato all’errore Sinner, con conseguente palla break nel quarto game, cancellata con un gran rovescio lungolinea come la seconda con lo smash. E quando, nel game successivo, De Minaur ha solo appoggiato una volée di rovescio senza chiudere il punto, Sinner è passato anche lui di rovescio: palla break non trasformata più per merito del lavoro ai fianchi di «Damon», che ne ha però concessa un’altra con un doppio fallo (due in un game), svanita con un rovescio in corridoio. A proposito di rovesci sbagliati, sanguinoso quello che ha regalato a Sinner la palla break per andare 3-2 e che ha fatto scopa con un dritto a rete che sembrava aver creato il solco. Subito dopo, però, è arrivato il break a 15 di De Minaur che ha rimesso le cose in parità (3-3), ma è stato solo il secondo di tre di fila, con Sinner che una volta salito 4-3 e servizio non ha perdonato, chiudendo con le braccia al cielo. Come ci stiamo abituando a vedere. corriere.it