Senza padre e senza madre solo con i nonni e la gente del quartiere, ecco il libro Smeriglio
di Biagio Cacciola
Un libro profondo quello di Massimiliano Smeriglio che domani, a cura del Museo Vitti, si presenterà ad Atina alle 18.
Una biografia non solo di sé ma di un mondo che Massimiliano ha attraversato in modo esistenziale, dagli anni ’60 del secolo scorso a quelli attuali.
A partire dalla famiglia di origine, con un padre assente e nel libro si capirà alla fine il perché e una madre legata ad una condizione di subalternità senza speranza.
Attorno a questo nucleo ruotano le amicizie di un quartiere popolare di Roma, gli spostamenti in estate all’idroscalo, l’inadeguatezza della propria immagine familiare e poi scolastica.
Infine la nascita di una consapevolezza diversa alle superiori e all’università.
Come sfondo il mondo immutabile del quartiere, il rifugio dell’autore nelle figure dei nonni materni, con descrizioni degne di un film di Scola o un libro di Antonio Pennacchi.
Un mondo che in Smeriglio evoca sentimenti contrastanti e che vengono riassunti da una frase dell’ingegnere (figura che si staglia nel racconto ) “Sì è grazie a quello che abbiamo perso”.